Lecco-Bergamo, Fragomeli: “L’alternativa progettuale va approfondita”

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Gian Mario Fragomeli

Dopo l’audizione odierna il consigliere dem rimarca la necessità di fare approfondimenti

“L’assessore chiude però alla possibilità”

LECCO – “L’audizione di oggi era assolutamente necessaria perché sono emerse le criticità dell’opera e i malumori del territorio, in modo trasversale. Ecco perché insisto, nonostante la mancata apertura dell’assessorato, che si devono fare degli approfondimenti prima di proseguire in un intervento che rischia di portare più danni che benefici. Noi continueremo a chiedere che Anas verifichi e ipotizzi uno studio di fattibilità alternativo”. Lo ha detto Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, al termine dell’audizione che ha richiesto, in V Commissione Territorio e mobilità, in merito al progetto di collegamento Lecco–Bergamo, Ss 639 variante di Vercurago-Lotto San Gerolamo, con le istituzioni del territorio, l’assessore regionale alle Infrastrutture Terzi, Simico, Anas e i Comitati dei cittadini.

“Ho chiesto delucidazioni sulla Lecco-Bergamo nella sua interezza per capire qual è la logica degli interventi sull’intero tratto. Ho ricordato che il progetto è datato 2012, che ci sono state delle riserve, un fermo cantiere, che l’intervento in questione oggi è sotto l’egida di Simico in quanto rientra tra gli interventi delle Olimpiadi. E ho confermato che l’opera è fortemente necessaria perché intercetta i lavori sui ponti di attraversamento dell’Adda, ma soprattutto perché è una delle arterie più trafficate della regione. Il dubbio è proprio sui 2,6 chilometri di variante a Vercurago, di cui 2,3 in galleria, perché richiede la demolizione di edifici, si incrocia con il tessuto non solo abitativo, ma anche industriale, prevede due attraversamenti della linea ferroviaria. Ho chiesto se non sia pensabile ragionare su un percorso che non vada a impattare così tanto”, racconta il dem.

“Siccome il Piano di fattibilità tecnico economica sarà pronto in autunno, quindi solo nel 2026 avremo i progetti definitivi e solo nel 2027, a Olimpiadi concluse, la cantierizzazione, secondo noi si possono perdere anche tre mesi per un incarico ad Anas che dia una fattibilità chiara e una stima del costo di una progettualità alternativa. L’assessore Terzi ha chiuso dicendo che non vuole perdere treni, ma noi non intendiamo certo lasciarci sfuggire i fondi delle Olimpiadi. Diciamo solo che c’è la possibilità di fare un approfondimento ed eventualmente approvare un progetto definitivo l’anno prossimo per prevedere un percorso che non sventri il centro di Calolziocorte. È chiaro che se questo fosse particolarmente oneroso o allungasse di molto i tempi, manterremo l’opera così com’è. Tuttavia, penso che oggi si stia perdendo un’occasione, visto che siamo ancora in una prima fase progettuale, per valutare una prosecuzione a monte dell’intervento. Comunque, non demorderò e, considerata la richiesta di verifiche progettuali da parte di tutti i comuni, continuerò a porre la questione in ogni sede”, conclude Fragomeli.