Elezioni 2026. Lecco: coalizione civico-progressista: il PSI frena

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Maurizio Corbetta
Maurizio Corbetta

La federazione lecchese: “Simbolo usato senza autorizzazione

Il PSI di Lecco precisa la propria posizione sul progetto “Un’alternativa per la città”: “Non c’è stata condivisione interna”

LECCO –  Si accende il dibattito nel centrosinistra lecchese a poco meno di un anno dalle elezioni comunali del 2026. Dopo l’annuncio della nascita del progetto “Un’alternativa per la città” – che vede insieme Appello per Lecco, Azione, il gruppo consiliare Per Lecco, Insieme e il Partito Socialista Italiano – arriva la precisazione della Federazione del PSI di Lecco, che chiarisce la propria posizione attraverso un comunicato firmato dal segretario Maurizio Corbetta.

Il comunicato si inserisce nel solco tracciato dal documento congiunto reso noto appena ventiquattr’ore prima, il 30 luglio, con il quale i cinque soggetti politici e civici avevano lanciato un appello per costruire “una visione nuova per la città”, proponendosi come alternativa sia al centrosinistra attualmente al governo con il sindaco uscente Mauro Gattinoni, sia al centrodestra, ancora alla ricerca di una candidatura condivisa.

Dal PSI lecchese arriva un messaggio chiaro: sì al confronto, ma no a fughe in avanti. Il partito rivendica il proprio ruolo nella storia politica cittadina e ribadisce la volontà di contribuire alla costruzione di una coalizione progressista capace di “sconfiggere la destra e la modalità arrogante e presuntuosa della loro politica”. Tuttavia, precisa che l’uso del simbolo del PSI nel comunicato della nuova coalizione non è stato autorizzato dalla Federazione Provinciale, come previsto dallo statuto.

“Un’iniziativa nata in buona fede, a titolo personale – si legge nella nota – ma che non ha visto il necessario confronto con le compagne e i compagni iscritti”. Una puntualizzazione che non chiude la porta al dialogo, anzi: il PSI annuncia la prosecuzione degli incontri con tutte le forze del centrosinistra – e non solo – per dar vita a un progetto “ampio, unitario e condiviso”.

Quella che si sta profilando a Lecco è una campagna elettorale in cui le tradizionali linee di demarcazione tra centro, sinistra e civismo sembrano diventare sempre più fluide. Il progetto “Un’alternativa per la città” punta a superare il cosiddetto schema bipolare, criticando sia il centrosinistra per la scarsa apertura al confronto interno, sia il centrodestra per l’assenza di una proposta coesa.

Nel documento dei cinque promotori si parla di “un cammino di confronto e partecipazione” che vuole dare centralità alla cittadinanza, promuovendo momenti pubblici di ascolto sui temi chiave per il futuro della città: ambiente, giovani, casa, cultura, servizi. Un appello rivolto a chiunque voglia “contribuire con idee, competenze e passione”.

Mentre Lecco si avvicina all’appuntamento elettorale del 2026, il panorama politico si arricchisce di nuove proposte e di chiarimenti. Il Partito Socialista, pur richiamando il rispetto delle regole interne, non esclude la possibilità di un coinvolgimento futuro nel progetto civico-progressista, a patto che il percorso sia trasparente e condiviso.

Per ora, la partita è apertissima. E con l’autunno alle porte, è lecito attendersi nuove mosse, incontri e – forse – convergenze inattese. La città, intanto, osserva. E aspetta di capire chi sarà in grado di offrire una visione credibile per il suo futuro.