La Rete di Trieste si presenta a Lecco. Nasce il coordinamento provinciale

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Una nuova rete di amministratori di ispirazione cattolica per promuovere politiche dal basso e rispondere alle sfide del territorio lecchese

“Questa presentazione si inserisce in una lunga serie di incontri analoghi che stiamo organizzando in molte province”

LECCO – Una rete di amministratori locali, l’obiettivo di riscoprire un nuovo modo di prendersi cura del Bene Comune e una serie di proposte concrete per affrontare le sfide della contemporaneità: sono questi gli elementi fondanti della Rete di Trieste, che martedì pomeriggio si è presentata anche a Lecco, nella cornice della Casa sul Pozzo.

In quell’occasione è stata annunciata la nascita di un coordinamento provinciale, affidato al sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e composto da un gruppo in via di definizione, formato da consiglieri e assessori provenienti da tutta la provincia.

A introdurre da remoto l’incontro ospitato dalla comunità di Chiuso è stato Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia e coordinatore nazionale della Rete di Trieste. Nel suo intervento, ha illustrato la storia e le finalità della nuova realtà, che si propone come punto di riferimento per gli amministratori locali di ispirazione cattolica.

Nata a margine della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, svoltasi a Trieste nel luglio 2024, la Rete punta a promuovere un nuovo approccio alla politica: “dal basso” e “dal di dentro” della vita quotidiana dei territori. Ufficialmente costituita nel febbraio 2025, conta già circa 1.000 amministratori e si propone di elaborare una piattaforma programmatica trasversale, da mettere a disposizione di amministrazioni locali, partiti e forze civiche.

Questa presentazione si inserisce in una lunga serie di incontri analoghi che stiamo organizzando in molte province italiane e che ci hanno portato anche in Senato – ha sottolineato Russo – La nostra è una risposta concreta al progressivo crollo della partecipazione civica e all’allontanamento dei cittadini dal dibattito pubblico. La Rete è trasversale ai partiti, non nasce come corrente interna, ma pone al centro i valori dell’unità e della fraternità. Cerchiamo un terreno comune tra le diverse esperienze, che abbiamo iniziato a delineare in questi primi cinque punti programmatici. Siamo consapevoli che si tratta di un percorso lungo: non ci muove l’urgenza del prossimo appuntamento elettorale, ma la volontà di avviare processi duraturi”.

Gattinoni ha condiviso il proprio punto di vista e la propria esperienza, in qualità di uno dei primi amministratori ad aver aderito alla Rete: “Per un anno abbiamo lavorato lontano dai riflettori. Lo scorso luglio, a Trieste, è nato questo percorso, proseguito poi a febbraio con il primo incontro nazionale a Roma, al quale ho avuto il piacere di partecipare. È stata un’occasione preziosa per conoscere esperienze diverse e, soprattutto, per riconoscersi nel fare. Sull’urgenza dei temi in gioco c’è poco da discutere: ora è il momento di agire“.

La prima proposta della Rete si articola attorno a cinque temi chiave: il protagonismo giovanile nelle politiche pubbliche, la partecipazione democratica, un welfare territoriale inclusivo, la transizione ecologica e la valorizzazione delle aree interne e delle periferie. Per ciascuna di queste aree sono state elaborate proposte concrete, nate dalla condivisione di buone pratiche sperimentate nei diversi territori e pronte a essere rilanciate all’interno degli enti locali. Il sindaco di Lecco ha evidenziato come molte di queste tematiche trovino già applicazione sul nostro territorio, a partire dall’attenzione rivolta ai giovani, passando per gli interventi sull’housing sociale, fino ai patti di collaborazione con i cittadini e alle comunità energetiche.

Numerosi amministratori locali hanno preso parte alla presentazione, spinti dalla curiosità per i temi proposti o con l’intenzione di aderire concretamente alla Rete. Il primo intervento è stato quello del consigliere lecchese Saulo Sangalli, già membro della Rete insieme ad altri consiglieri e assessori di Fattore Lecco, che ha sottolineato con favore l’attenzione al protagonismo giovanile. La sindaca di Oggiono, Chiara Narciso, ha espresso il proprio interesse per un’iniziativa capace di tradurre valori in scelte amministrative concrete, evidenziando come il confronto tra esperienze diverse rappresenti uno stimolo fondamentale per chi governa.

Tra gli intervenuti anche Valeria Marinari, vicesindaca di Merate, che ha apprezzato la trasversalità della proposta, elemento che l’ha spinta ad avvicinarsi alla Rete. In sala erano presenti diversi sindaci, consiglieri, rappresentanti del mondo associativo e della società civile, mentre altri, pur non potendo partecipare all’incontro, hanno manifestato l’intenzione di unirsi al gruppo nei prossimi giorni.

A concludere gli interventi è stato don Walter Magnoni, parroco di Acquate, Bonacina e Olate, presente a Trieste nel momento in cui la Rete muoveva i suoi primi passi. Nel suo intervento ha espresso l’auspicio che da questa iniziativa possa nascere qualcosa di positivo e concreto. In chiusura, il giornalista Gerolamo Fazzini, che ha introdotto e moderato l’incontro, ha annunciato che già dall’autunno verranno organizzati nuovi momenti di confronto e approfondimento sui temi proposti dalla Rete di Trieste.