A Monte Marenzo consegnate 5 medaglie d’onore a deportati e internati lecchesi

Tempo di lettura: 4 minuti

A Monte Marenzo consegnate 5 medaglie d’onore a deportati e internati lecchesi

“Noi abbiamo il dovere di ricordare il sacrificio di queste persone, il sacrificio di uomini liberi”

MONTE MARENZO – Un pomeriggio molto importante quello vissuto oggi, mercoledì, alla scuola elementare “Abele Colombo” di Monte Marenzo dove il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha consegnato cinque medaglie d’onore ai parenti di altrettanti lecchesi che furono deportati e internati nei lager nazisti.

Un momento particolarmente sentito e carico di significato proprio per la partecipazione degli alunni della scuola a cui si è rivolto il Prefetto per spiegare con un linguaggio semplice quanto accaduto in quegli anni difficilissimi segnati dalla Seconda Guerra Mondiale: “Nonostante tutto la vita è più forte della morte – ha detto il Prefetto ai bambini -. Noi abbiamo il dovere di ricordare il sacrificio di queste persone, il sacrificio di uomini liberi. Pensate a quanto è importante la libertà e quanto è difficile la vita in quei Paesi dove non c’è libertà. Queste persone con il loro bellissimo esempio ci hanno aiutato tanto. Oggi siamo qui con le più alte cariche dello Stato per dare la massima importanza a queste persone, ma questa cerimonia non significherebbe nulla se non ci fosse la vostra presenza perché voi, bambini, siete il futuro del nostro Paese”.

A fare gli onori di casa il sindaco di Monte Marenzo Paola Colombo che, assieme ai sindaci del territorio, alla presidente della provincia Alessandra Hofmann, al Questore di Lecco Stefania Marrazzo, al Procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, al Presidente del Tribunale di Lecco Marco Tremolada, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ha consegnato i riconoscimenti.

“E’ un onore darvi il benvenuto in questa scuola – ha detto il sindaco Paola Colombo -. Quello che queste persone hanno vissuto non è solo una testimonianza del passato ma è un monito, mai così attuale, per il nostro presente segnato da atroci conflitti. A voi bambini dico che, alla luce di quello che ogni anno fate per il Giorno della Memoria e della vostra attiva partecipazione alla cerimonia del 4 Novembre, la libertà e la democrazia che viviamo oggi non sono scontate, ma sono il frutto dei sacrifici dei nostri nonni e vostri bisnonni, il cui esempio deve restare vivo in noi ogni giorno e deve diventare la guida per le nostre scelte quotidiane, ispirazione per il nostro impegno civile e fondamento dei valori su cui costruire il nostro futuro”.

La cerimonia è proseguita con l’esecuzione dell’Inno Nazionale cantato dai bambini che, successivamente, hanno eseguito con il flauto e cantato l’Inno alla Gioia adottato come Inno d’Europa dal Consiglio d’Europa nel 1972, e in seguito dall’Unione Europea. Bambini che hanno seguito tutta la cerimonia con particolare attenzione e, al termine, hanno regalato a tutti i presenti delle farfalle gialle realizzate da loro, simbolo del sacrificio ma anche di speranza e libertà.

Particolarmente emozionanti tutti i ricordi dei parenti dei deportati che, al momento del ritiro della medaglia, hanno voluto condividere ricordi anche molto intimi. Toccanti le righe scritte da una discendente di Alessio Centenaro che è riuscita a dare la dimensione del dramma vissuto da queste persone e dalla forza di volontà data dalla voglia di ritornare a casa per costruire un Italia libera e democratica.

Le Medaglie d’Onore

  • Alessio Centenaro
    nato a Santa Giustina in Colle (PD)
    il 13/04/1905
    Hanno ritirato la medaglia i figli Silvia Centenaro da Campodarsego (PD) e Gustavo Centenaro di Monte Marenzo
  • Luigi Gironi
    nato a Santa Maria di Rovagnate
    il 14/04/1907
    Hanno ritirato la medaglia i figli Carlo e Roberto Gironi di Merate
  • Alessandro Lavelli
    nato a Lecco
    il 01/08/1924
    Hanno ritirato la medaglia il figlio Sandro Lavelli di Merate e la nipote Isabella Lavelli di Olgiate Molgora
  • Carlo Riceputi
    nato a Carona (BG)
    il 03/03/1916
    Hanno ritirato la medaglia la figlia Ornella con la nuora Erminia Fumagalli di La Valletta Brianza
  • Francesco Savoia
    nato a Rivoli Veronese (VE)
    il 12/09/1916
    hanno ritirato la medaglia i nipoti Carlo e Francesco Carzaniga di Cernusco Lombardone