Merate in festa per il 95° degli alpini: “Avanti con serenità e concretezza”

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Sfilata per le vie della città, addobbate con il tricolore, accompagnati dalla fanfara dei carabinieri

Una storia, quella degli alpini di Merate, lunga 95 anni ricordata dal capogruppo Ripamonti e dal sindaco (alpino) Panzeri

MERATE – Una città addobbata con il tricolore ha accolto questa mattina, domenica, la cerimonia finale dei quattro giorni di festeggiamenti promossi per onorare il 95esimo compleanno del gruppo alpini di Merate.

Un anniversario importante, celebrato in grande stile, per ricordare la storia del gruppo, fondato nel 1928 e guardare al futuro nella speranza che anche le nuove levi si avvicinino alle penne nere, incarnandone i principi e i valori.

Sono stati tanti i gruppi che hanno voluto partecipare all’evento, presentandosi questa mattina, entro le 10, all’ammassamento organizzato in via degli Alpini.

Da qui, con in testa la fanfara dei carabinieri di Asso, il lungo serpentone, contraddistinto da gagliardetti e cappelli con la penna nera e scortato da una pattuglia della polizia locale, ha raggiunto la centralissima via Manzoni, arrivando poi in piazza Prinetti, splendidamente addobbata con le bandiere tricolori, così come la limitrofa via Baslini e piazza degli Eroi, davanti al Comune.

Qui si son tenuti l’alzabandiera e l’omaggio ai Caduti con i riti accompagnati dalla note dell’inno di Italia, del Silenzio e della Leggenda del Piave.

Dopodiché il corteo si è diretto verso l’oratorio femminile, alle spalle del Castello Prinetti, dove il parroco, don Luigi Peraboni, ha celebrato la messa. La funzione religiosa è stata preceduta dai discorsi delle autorità. A prendere parola per primo, ringraziando tutti i presenti, il capogruppo Claudio Ripamonti: “Sono orgoglioso di essere il capogruppo. Non servono tanti aggettivi per descrivere la nostra storia, per ricordare quanto lavoro abbiamo fatto, quanta amicizia, quanta solidarietà e soprattutto quanta alpinità è nata al nostro interno”.

Emiliano Invernizzi e Claudio Ripamonti

Un gruppo coeso in cui non sono mai mancate forza, armonia, risate, discussioni e anche, a volte, pianti. “All’interno del gruppo ho cercato di infondere un clima di serenità e concretezza, che ne fa oggi un soggetto vivo, in grado di affrontare con dignità e decoro le circostanze che la vita associativa, e non solo, richiede”. Ripamonti ha poi voluto ringraziare i suoi alpini per il lavoro fatto, in silenzio e senza clamori.

Un particolare evidenziato anche dal sindaco Massimo Panzeri, presente alla manifestazione insieme ai colleghi amministratori di Robbiate Marco Magni, già presidente sezione alpini di Lecco; Alessandro Milani di Airuno e Maurizio Maggioni di Olgiate, che ha voluto evidenziare la capacità di mantenere sempre viva la fiamma della solidarietà di fronte alle molteplici sfide imposte dal mondo contemporaneo.

“Sono onorato ed emozionato di condividere questo momento speciale che ci permettere di riflettere sulla nostra storia e ci impone di guardare al futuro” ha rimarcato con indosso il cappello di alpino. “Dobbiamo essere capaci di trasmettere ai giovani i nostri valori e la nostra identità e lo stiamo già facendo con campi scuola e tutte le attività rivolte ai ragazzi”.

Il presidente della sezione di Lecco dell’Ana Emiliano Invernizzi ha invece voluto riannodare il filo del discorso partendo dalla “serenità” e dalla “concretezza” citate da Ripamonti. “Sono termini importanti e significativi perché noi alpini dobbiamo essere capaci di andare avanti nella serenità, superando cioè le discussioni e i litigi e nella concretezza, incidendo con le nostre azioni nel quotidiano. Il gruppo di Merate è ancora giovane e deve continuare a essere un punto di riferimento per la comunità”.

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