Emergenza profughi, l’ex questore Bocci contro Mare Nostrum

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Fabrizio Bocci
Fabrizio Bocci
Fabrizio Bocci

LECCO – “Dove sono e che cosa fanno i 250 migranti “smistati” nel territorio lecchese? Chi li segue?” Sono alcune delle domande sollevate ieri sera durante l’incontro pubblico con l’ex questore Fabrizio Bocci organizzato dal direttivo cittadino di Fi Lecco, occasione per fare il punto su una delle maggiori emergenze nazionali dopo la disastrosa esperienza di “Mare nostrum”.

Di fronte ad una platea attenta e interessata, il relatore ha spiegato che “Mare nostrum ha portato nei centri di accoglienza italiani 131 mila immigrati che non riescono a gestirli nemmeno con degli standard base”.

“Quindi – ricorda Bocci – nessuna fotosegnalazione, nessuna profilassi sanitaria perché sono troppi e non ci sono i mezzi. In questo modo si è creata una via preferenziale per ingresso di potenziali terroristi e c’è il serio rischio di diffusione di epidemie pericolose come la tubercolosi o ebola. Dai centri di accoglienza gli immigrati vengono distribuiti senza accertamenti preventivi sul territorio e sistemati in hotel, pensioni etc. per 30 euro pro capite. Insomma – sottolinea Bocci – Mare nostrum si è rivelato “una sorta di servizio-taxi per andare a prendere sulle coste della Libia clandestini che hanno pagato agli scafisti anche 2-3 mila euro per passaggio ed ora risparmiano sui costi”.

In sostanza, prosegue, “sono stati cancellati i benefici di un’ottima legge come la Bossi-Fini ed oggi ci ritroviamo con 4 milioni di stranieri, di cui 500 mila clandestini. Appena il 6-7 per cento lavora e paga le tasse”. Frontexplus, conclude l’ex questore, non risolverà il problema: “E’solo un ufficio con personale occupato a fare ricerche, statistiche e studi sui flussi migratori, il massimo che possono fare, non avendo mezzi propri, è pattugliare”.

Il dibattito, coordinato da Virginia Tentori, ha spaziato in più ambiti grazie al pubblico presente in sala: dallo stato della profilassi sanitaria, alla situazione nelle scuole, fino all’interessante intervento degli stranieri presenti in sala che hanno fortemente criticato una gestione dei fenomeni migratori “assolutamente priva di visione strategica” tanto per l’Italia quanto per i Paesi d’origine.

Il prossimo appuntamento dal titolo “famiglia e diritti nella nuova riforma della giustizia” è lunedì 13 ottobre alle ore 18.00, illustrazione ed approfondimento del Sen. Giacomo Caliendo – magistrato membro della commissione giustizia, interviene l’on. Michela Vittoria Brambilla. In allegato l’invito.