Da Lecco a Tirana in Vespa: l’avventura di Dario Polvara

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LECCO – Un viaggio in Vespa da Lecco all’Albania per commemorare, a 50 anni di distanza, l’impresa di Roberto Patrignani che nel 1964 dal capoluogo manzoniano raggiunse Tokyo in sella alla propria Piaggio: è l’avventura vissuta quest’estate dal lecchese Dario Polvara, titolare dell’Autoscuola Lecchese di via Dante.

Polvara è partito da Lecco il 9 agosto scorso: “Ho iniziato il viaggio di notte con l’obiettivo di raggiungere il confine meridionale della Croazia per poi fermarmi a riposare. Il giorno successivo mi sono mosso seguendo la costa ed evitando l’autostrada, nonostante fosse un tracciato più impegnativo ma decisamente più gradevole da vedere e che mi ha permesso di conoscere molte persone – ha spiegato Polvara – ho macinato circa 1026 chilometri in sole 21 ore”.

Solo dopo aver raggiunto la città di Senj il lecchese ha deciso di fruire dell’autostrada fino al confine con la Bosnia. Il viaggio nei Balcani è proseguito in Kossovo, Montenegro e in Albania, dove Polvara ha voluto fare più tappe, tenendo la capitale Tirana come base per i propri spostamenti, e godersi anche tre giorni di relax al mare:

“Sono stato a Himare, è un posto bellissimo, mare e spiagge stupende. L’isola di Corfù non è così lontana ma i prezzi qui sono ben diversi, molto più economici. La gente poi è molto ospitale e accogliente, si fanno in quattro per aiutarti. La mentalità è molto simile a quella dell’Italia meridionale ma anche a quella della nostra Valsassina qualche decennio fa. Conosco molto bene l’Albania perché la mia compagna è originaria di questa terra e mi piace girarla in lungo e in largo”.

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Una passione che lo ha ricambiato: lì, Dario Polvara, musicista e cantante, è diventato famoso per un arrangiamento in chiave industrial metal della canzone tradizionale per eccellenza dell’Albania.

polvara“Di questa canzone vi erano già diversi rifacimenti, io per gioco ho voluto eseguirla in uno stile che nei Balcani non si era ancora sentito. Un mio conoscente si è rivolto ad un noto produttore che ha deciso di dare spazio al mio brano. Questo nel 2012, anno del centenario dell’indipendenza albanese, e tra le versioni di questa canzone suonate alle feste è la mia è stata la più gettonata. Sono stato il primo straniero a mettere mano a questo brano e il primo a portare questo stile di metal in Albania”.

L’avventura in Vespa di Polvara, dopo 3 settimane, si è conclusa sulla strada del ritorno con un piccolo incidente al confine tra il Montenegro e l’Albania a causa di una buca che gli ha provocato la rottura del polso.

“Ho avuto la fortuna di essere stato molto aiutato, in questo episodio e in tutte le tappe del mio viaggio, dai Vespa club kosovari e albanesi che mi hanno dato un grande supporto logistico. Certo, la mia impresa non è nulla in confronto a quella di Patrignani, ma quest’anno, insieme al figlio Franco (vedi articolo) abbiamo voluto celebrarlo così: lui in un coast to coast negli Stati Uniti, in una commemorazione ufficiale verso ovest ed io in una commemorazione non ufficiale verso est”.