Lecco, Sala Ticozzi. Con l’esposizione di una relazione/presentazione chiara e rigorosa, che accende i riflettori del tema del futuro associativo ANA, prende avvio la serata che il Presidente nazionale dedica agli alpini della Sezione di Lecco, una lunga e salutare chiacchierata che vuole mettere sul tavolo problemi e soluzioni condivise, che conservino e perchè no aggiungano spessore all’entità e all’integrità di un’associazione unica per sostanza e consistenza.
A fare gli onori di casa ANA Lecco il Presidente sezionale Luca Ripamonti e il vicepresidente Mariano Spreafico, che insieme a Corrado Perona, al consigliere Cesare Lavizzari e all’Assessore provinciale Franco De Poi aprono le danze di una serata ricca di spunti.
Dopo aver concordato la partecipazione del Presidente Perona al Raduno sezionale di Lecco ai Piani di Artavaggio, Rifugio Cazzaniga-Merlini, per la terza domenica di luglio, il dibattito può cominciare e coinvolgere i capigruppo e gli alpini che intendono fornire il loro prezioso contributo al tema del futuro dell’ANA
Le cifre del rapporto parlano chiaro: mentre il numero dei soci alpini decresce e la loro età lievita senza soluzione di continuità, ad aumentare sono le tessere degli “amici degli alpini”, soci aggregati frutto di un concetto nato, in tempi non sospetti, dalla lungimiranza di Franco Bertagnolli, che per primo seppe dare forma ad un’idea che oggi è nella sostanza molto di più che un vezzo.
Provvidenziale e corroborante l’avvento al comando delle truppe alpine del Generale Bruno Iob, in grado di ridare vigore ad un corpo che si nutre e diffonde valori patrimonio della comunità alpina, quella “tenacia, la sobrità, l’amore per la propria terra e la religiosità” di cui parlava Don Gnocchi. E, fra soci aggregati e mini naja, il leitmotiv degli interventi della serata è un sentire comune per il quale debbano essere proprio questi valori a guidare l’associazione in una necessaria apertura rivolta, su tutti, ai giovani.
Per un Perona concreto, schietto e comunicativo, è fondamentale infatti “modificarsi per non cambiare” e, una volta individuati gli ambiti di intervento, fra alpini dormienti, giovani, alpini in forza e amici, continuare ad operare nel rispetto delle linee guida che da sempre contraddistinguono l’Assoziazione Nazionale Alpini.