Keaton Emery, una fondazione a suo nome per aiutare i giovani

Tempo di lettura: 3 minuti
Keaton Emery

 

DORIO – Un albero, dalle lunghe radici sulla terra e le foglie sui rami a guardare il cielo: è il simbolo della fondazione che porta il nome di Keaton Emery, il 23enne scomparso tragicamente durante un’escursione sul Legnoncino, lo scorso settembre.

Un ente benefico che i genitori del ragazzo inglese hanno voluto creare per aiutare economicamente quei giovani in difficoltà nel realizzare il proprio percorso di studi. “Sicuramente Keaton ne sarebbe stato contento – spiega Monica Bettega del Centro FuoridiVela a Dorio dove il 23enne  era giunto propria questa estate con un progetto di scambia alla pari, svolgendo il ruolo di assistente istruttore – era un giovane solare, divertente, ci faceva sorridere. Tutti siamo rimasti profondamente colpiti dalla sua morte”.

E’ stata proprio Monica a tenere i contatti con i genitori del ragazzo, nei giorni della scomparsa e del suo drammatico ritrovamento, accompagnandoli insieme ad altri amici e conoscenti sul luogo dove il ragazzo è precipitato.

“Abbiamo cercato di dare loro un sostegno, cercavamo di essere forti per loro – prosegue Monica – Si sono affezionati a noi, e noi a loro, soprattutto di Jessica, la mia bimba, dicevano di vedere in lei il sorriso di Keaton”.

Monica Bettega insieme alla madre del ragazzo
La presentazione della neonata fondazione che porta il nome del giovane inglese

 

Ad oltre un mese dal ritrovamento, solo qualche giorno fa si sono potuti tenere i funerali del ragazzo, dopo gli ultimi accertamenti delle autorità inglesi e il nullaosta sulla salma del ragazzo, non è stata una cerimonia funebre, ma una festa perché così Keaton avrebbe voluto, ricordando una scena del suo film preferito ‘Capitan Fantastic’ dove ad un funerale i protagonisti decidono di abbandonare i vestiti scuri, indossando abiti colorati. Niente più lacrime, quindi, ma un sorriso per ricordare quello del ragazzo.

Canti al funerale di Keaton

Nel frattempo il sindaco di Introzzo, Luca Buzzella, che aveva incrociato il 23enne sul Legnoncino pochi minuti prima della tragedia, domenica è tornato sulla montagna alla ricerca dello zaino del giovane. insieme ad un gruppo di amici del soccorso alpino. La famiglia ha infatti auspicato che si potesse ritrovare lo zaino del figlio, ma, riferiscono attraverso Monica, senza che nessuno metta a rischio la propria vita per farlo.

Le ricerche dello zaino del giovane sul Legnoncino