L’arte per aiutare la riabilitazione. Crams capofila del progetto

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Giovanna Pianta, Angelo Riva, Paolo Balzardi, Anna De Benedetti, Rossana Becarelli, Gianna Mina, Paola Colotti, Danilo Spada
Giovanna Pianta, Angelo Riva, Paolo Balzardi, Anna De Benedetti, Rossana Becarelli, Gianna Mina, Paola Colotti, Danilo Spada

 

LECCO – Calcio d’inizio per Brainart, il progetto Interreg Italia-Svizzera che vede come capofila il Crams di Lecco e che grazie alla partecipazione di Need Institute di Milano, Ats Brianza, Dipartimento della Sanità e della Socialità del Canton Ticino, Museo Nazionale Vincenzo Vela di Ligornetto e Fondazione Pro Senectute intende sviluppare nuove metodologie per favorire l’inclusione sociale di soggetti affetti da patologie dementigene.

Un ampio programma della durata di 31 mesi di cui lo scorso giovedì 22 novembre, nella sede del Museo Vincenzo Vela, si è tenuto un primo, importante, meeting operativo. Una mattinata che ha visto i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti coordinarsi per la messa in atto di un progetto che ha vinto, nel 2017, il bando europeo Interreg V-A Italia-Svizzera asse IV, quest’ultimo relativo ai Servizi per l’integrazione delle comunità.

Matteo Sozzi, Massimo Corbo, Valentina Brunati

Centrali in Brainart, nello specifico, le nuove tecnologie e l’arte, strumenti che possono divenire sempre più protagonisti di una nuova metodologia di riabilitazione, stimolazione e mantenimento delle capacità cognitive, così da favorire la comunicazione tra pazienti, familiari e caregivers e abbattere lo stigma sociale che talvolta affligge e isola le persone affette da demenza.

Fondamentale, come anticipato, il ruolo dell’ente capofila dell’intero progetto: il Centro Ricerca Arte Musica e Spettacolo di Lecco, che nel corso dei prossimi mesi vedrà Stefano Fumagalli, responsabile dell’area tecnologica, coordinare lo sviluppo di applicativi informatici rivolti alla stimolazione motoria e cognitiva di persone affette da demenze, da utilizzare in un primo momento in ambito clinico e secondariamente anche artistico/museale.

Stefano Fumagalli

A intervenire nel suggestivo scenario del Museo cantonale è stato, subito dopo i saluti della sua direttrice Gianna Mina, il project officer Interreg Paolo Balzardi, che ha inquadrato il progetto nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020, volto a individuare bisogni comuni ai due versanti della frontiera. Un programma che, nel suo quarto asse, dedica spazio proprio ai servizi sociali e sanitari.

“Brainart è un progetto visionario e ambizioso – ha spiegato, poi, Angelo Riva, presidente del Crams di Lecco – che parte dal manifesto Crysalis sottoscritto dal grande artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto e dal medico dell’Oms Jean Philippe Assal e che intende l’arte come mezzo per un’umanizzazione della medicina e come motore di trasformazione sociale responsabile. Siamo convinti – ha aggiunto – che si debba avere l’ambizione di scrivere una pagina nuova, di immaginare innovativi modi di intervenire nel settore sanitario, includendo l’arte”.

“La riforma sanitaria regionale del 2016 ha come mission – ha precisato la dottoressa Giovanna Pianta, della direzione generale di Ats Brianza – quella di prendersi cura dei propri cittadini. La norma ci ha infatti portato a superare schematismi che precedentemente dividevano la parte sanitaria da quella sociale, andando verso un’ottica di cura della persona a 360 gradi. Conseguenza è stata quella di prendere parte a progetti come questo, perfetti per integrare i due ambiti e trovare soluzioni per sostenere e migliorare la qualità della vita delle persone”.

“Si tratta di una sfida – ha aggiunto il neuroscienziato nonché presidente di Need Institute Massimo Corbo – che accogliamo con determinazione: il mondo dell’arte deve interessare quello della ricerca scientifica, perché siamo convinti che l’arte e la musica siano una strada da intraprendere per recuperare la comunicazione con persone che si sono chiuse in se stesse. È un percorso che è già stato in parte intrapreso, che sta dando risultati e in cui noi ci inseriamo con questo progetto”.

Concorde anche Anna De Benedetti, Caposervizio vigilanza Ufficio del medico cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità Cantone Ticino: “Brainart non si inserisce solo nei rapporti transfrontalieri, ma è anche e perfettamente affine alle strategie del Dipartimento cantonale, impegnato nel destigmatizzare le demenze”.

Infine, l’intervento di Rossana Becarelli, direttrice sanitaria e presidente della Rete Euromediterranea per l’Umanizzazione della medicina che ha ribadito l’importanza del manifesto sul rapporto tra arte e cura firmato a Ginevra nel 2014 da Pistoletto, in linea con le esperienze di arte e medicina realizzate sperimentalmente a Torino in due ospedali, e che ha sottolineato le grandi aspettative su Brainart, che fornirà una nuova prospettiva per le cure non farmacologiche.

Un meeting, in conclusione, che ha visto i vari partner del progetto offrire il proprio contributo per la stesura di un piano operativo che, suddiviso in sette diversi work packages specifici (dalla ricerca tecnologica alla sperimentazione clinica, dalla formazione all’applicazione delle tecnologie in ambito artistico), viene ora scandito dettagliatamente da obiettivi, azioni e tempistiche.