Intervistato da monsignor Milani, l’attore ha presentato il suo libro “La carezza della memoria”
“In queste pagine ho cercato di mostrare al pubblico chi sono veramente, mi sono aperto con franchezza”
LECCO – Un’intervista molto intima così come il libro al centro del penultimo incontro della rassegna Leggermente 2021. Il grandissimo attore italiano Carlo Verdone, intervistato da monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha presentato il suo ultimo libro autobiografico “La carezza della memoria”.
Un’opera, che è anche una lezione di vita densa di significati e messaggi, nata durante il lockdown dello scorso anno: “Eravamo nel pieno della pandemia – ha raccontato Verdone – e mi sono messo a fare un po’ di ordine in casa. Ho preso uno scatolone, molto pesante, che mi è scivolato dalle mani ed è caduto a terra. Aprendosi sono caduti sul pavimento fotografie e ricordi che avevano tutti una storia e potevano diventare elementi di un racconto”.
“La carezza della memoria” è nata in questo modo un po’ fortuito. Un racconto coraggioso, dove l’attore mostra la sua anima, la terza opera autobiografica di Carlo Verdone: “Avevo la necessità di scrivere questo mio ultimo libro autobiografico (dopo quello dedicato alla mia giovinezza e un altro dedicato alla mia famiglia). Raccontarmi con un certo coraggio è stata quasi una esigenza, è stato molto piacevole. Il comune denominatore è il ricordare momenti belli e persone dall’animo meraviglioso. Ne è uscito un libro molto vero, coraggioso e autentico. Volevo far capire al pubblico chi sono veramente io. Mi sono aperto con molto franchezza, ci tenevo a mostrare al lettore anche la mia parte più intima e sensibile. Nel libro sono anche riuscito a fermare immagini di persone che porto nel cuore e che oggi non ci sono più. E infine è anche un ringraziamento ai luoghi che mi hanno ispirato e sollecitato ad alimentare una maggior sensibilità dell’animo”.
Un ritratto di Carlo Verdone a tutto tondo, che esula dall’attore e proprio per questo è inedito. Nel libro ci sono l’inizio della carriera, il rapporto con la famiglia, con i figli, con il padre: “I capitoli sui figli sono molto importanti. Io ero troppo assorbito dal lavoro e non mi occupavo dei miei figli, a un certo punto mi sono accorto di averli trascurati. E allora ho cominciato a viaggiare con loro facendo quello che mio padre aveva fatto con me. Ho cercato di condividere con loro lo stupore per le cose. E quello che c’è scritto nel libro l’ho scritto col cuore. Amare è un impegno molto importante, serio, è come un lavoro”.
E poi c’è la sua grande capacità di ascolto. Nel libro Carlo Verdone racconta l’incontro con una signora, Stella, malata terminale: “Mi contattò la sorella dicendomi che mi voleva ringraziare di persona perché durante la terapia del dolore io gli ho fatto compagnia con i miei film. Quando sono entrato in casa di questa persona che per me era sconosciuta, ho visto il suo volto illuminarsi. Piano piano ci siamo messi a chiacchierare e io mi sono dimenticato di aver davanti una persona malata terminale mentre lei si è dimenticata di avere davanti Carlo Verdone. Sembravamo due vecchi amici. Lei è morta una decina di giorni dopo questo incontro e ho capito quanto può essere importante il nostro lavoro. Per me questo incontro è stato molto più di ricevere un premio, mi sono sentito utile in una situazione estrema. Uno degli incontri più belli della mia vita”.
Un libro da scoprire e che consente a tutti di vedere Carlo Verdone sotto una luce nuova. Messaggi, fotografie, incontri, volti, situazioni tutti da scoprire attraverso… la carezza della memoria. L’attore, infine, ha salutato e ringraziato Lecco ricordando la serata trascorsa al cine-teatro Palladium il 6 dicembre 2012: “Conservo un ricordo molto bello dell’affetto ricevuto dalle persone in sala e ricordo con ammirazione una sala cinematografica ben tenuta, un piccolo tempio dell’immagine, un bell’esempio”.
Il sipario sull’edizione 2021 di Leggermente calerà domani alle 18 con la diretta live con lo psichiatra e terapeuta Gustavo Pietropolli Charmet.