100 mila persone “fragili” a rischio nel Lecchese
L’obiettivo dell’Ats è creare una rete fra medici, istituzioni e associazioni
LECCO – Con l’arrivo dell’estate e l’innalzamento delle temperature scatta il piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore: l’attenzione è rivolta verso le persone più fragili; i bambini, gli anziani, i malati cronici, ma anche chi vive in condizioni di povertà.
L’obiettivo dell’Ats Brianza è diffondere il più possibile le informazioni e le buone norme per contrastare gli effetti del caldo sulla salute, ma anche creare un’anagrafe della fragilità e tessere una fitta rete tra medici di base, strutture sociosanitarie e amministrazioni comunali per intervenire a contrasto delle fragilità.
Il piano Emergenza caldo
“L’Ats – spiega il Direttore Generale di ATS Brianza, Carmelo Scarcella – definisce il Piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute, l’obiettivo è quello di attuare interventi finalizzati a proteggere la popolazione ‘sensibile’, dalle ondate di calore: anziani; persone affette da malattie croniche o patologie respiratorie; persone che vivono da sole o in condizioni abitative inadeguate. L’informazione è senza dubbio l’attività più importante all’interno di questo piano, rivolta sia ai soggetti a rischio ma anche ai tanti enti e professionisti che possono veicolare consigli, avvertimenti e fornire un supporto”. Il documento viene redatto dal 2004: “L’estate del 2003 era stata caratterizzata da temperature estreme ed era stata registrata una mortalità alta fra le persone anziane”, continua Scarcella.
L’Ats sta coinvolgendo i vari attori presenti sul territorio, richiamando l’attenzione sui pericoli connessi alle ondate di calore, favorendo l’accesso alle informazioni dei cittadini e di chi si occupa di persone fragili, invitando gli attori della rete territoriale ad intraprendere azioni preventive e finalizzate ad intervenire in caso di emergenza. “Abbiamo pubblicato sul sito dell’Ats – sottolinea il Direttore Sanitario Aldo Bellini – il materiale informativo sul tema delle ondate di calore, il collegamento al sito di ARPA Lombardia per la consultazione del bollettino Humidex e i numeri utili, per tutta l’estate pubblicheremo sui social network di ATS tutto il materiale informativo dedicato, relativo a diverse categorie e situazioni legate al caldo”.
Il piano, nell’ottica di tessere una rete di prevenzione è stato inviato a Prefetture, Asst, Croce Rossa e Croce Bianca, Comuni e CSV, oltre che agli erogatori (Centri Diurni disabili, Centri Socio Educativi, Residenze Sanitarie Assistenziali, Servizi di Formazione all’Autonomia, Erogatori ADI ecc.) e alle Aziende.
Luca Cavalieri d’Oro, Responsabile dell’U.O. Epidemiologia, analizza la popolazione potenzialmente a rischio elevato in caso di ondate di calore: “Sono stati presi in considerazione valori rilevanti quali le caratteristiche personali e sociali (come età superiore a 75 anni, isolamento, dipendenze), condizioni di salute (come cardipatie, malattie polmonari, consumo di alcuni farmaci), caratteristiche ambientali (come vivere in ambiente metropolitano (isola di calore urbana), esposizione ad inquinanti atmosferici) e, infine, aspetti di tipo socio-economico e di natura costruttiva delle abitazioni”. “Da quest’analisi – conclude il Antonio Colaianni, Direttore Socio Sanitario ATS Brianza – si evidenzia come ci siano circa 350.000 cittadini a rischio nel nostro territorio (250.000 in provincia di Monza Brianza e 100.000 nel Lecchese), con un 2,6% a rischio alto, il 30,8% medio-alto e il restante a rischio medio”.
L’anagrafe della fragilità
“Vogliamo, a prescindere dall’emergenza caldo, istituire una banca dati della fragilità – continua il Dg di Ats Brianza, Scarcella -. uno strumento permanente che dovrà aggiornarsi e arricchirsi continuamente e che permetta di avere sott’occhio le persone in condizione di fragilità. Conoscerle ci permette di agire con priorità sui casi specifici. Strumento che permetta di lavorare con precisione in tutte le situazioni in cui bisogna essere attenti a condizioni di fragilità”. L’auspicio dell’Ats è per un forte contributo da parte delle Amministrazioni comunali: “L’anno scorso – aggiunge Scarcella – su 139 Comuni, soltanto una decina hanno contribuito nel fornirci informazioni utili a costruire il profilo di fragilità dei cittadini”.
Per favorire l’identificazione dei soggetti potenzialmente a rischio più elevato verranno trasmessi a cura di Ats gli elenchi nominativi con indicazione del livello di rischio stimato ai Medici di Medicina generale e Pediatri di Libera Scelta (elenchi personalizzati per gli assistiti in carico), alle Direzioni delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali, alle associazioni e alle Amministrazioni Comunali che ne facciano richiesta.
“La costruzione dell’anagrafe della fragilità è un lavoro complesso, ma necessario – conclude il direttore sanitario di Ats, Bellini -. Abbiamo un’enorme mole di dati sugli aspetti sanitari, ma ci mancano le informazioni sulla vulnerabilità sociale, sui support familiari e sui caregiver”.