Merate: il flash mob di Ora Basta emoziona con la metafora della rete

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Il flash mob del 2023

In tanti questa mattina, sabato, al flash mob per dire no alla violenza sulle donne

L’iniziativa è stata promossa dal gruppo Ora Basta

MERATE – Una rete che imprigiona, ma che poi si rileva strumento di riscatto, supporto e liberazione. E’ una metafora che ha emozionato e convinto quella scelta questa mattina, sabato 25 novembre, dal gruppo Ora Basta per dare vita al flash mob per gridare, ad alta voce, un no deciso e perentorio alla violenza sulle donne.

Un appuntamento promosso da diversi anni dalla rete di associazioni del Meratese, declinato ogni volta in maniera diversa, ma sempre uguale nella finalità di sensibilizzare contro ogni forma di violenza sulle donne, promuovere la parità di genere e contrastare gli stereotipi di genere.

Numerose le persone che hanno preso parte alla manifestazione, legandosi un filo rosso sul braccio e partecipando in maniera attiva al flash mob. In prima fila, ad aprire il corteo, dalla fontana, dove da qualche giorno è stato posizionato l’igloo di Natale, gli studenti del liceo Agnesi e dell’istituto Viganò di Merate presenti con sei classi.

Diviso in due file, il lungo corteo ha marciato lentamente, con un sottofondo musicale, fino al Castello dove una ragazza era imprigionata sotto una rete arancione, cercando di divincolarsi, con mosse di danza, dalla fitta trama che la racchiudeva. Aiutata dal cerchio di persone che le si è stretto intorno, la ballerina è riuscita a liberarsi dalla rete, poi portata simbolicamente in alto lungo via Baslini fino a tornare in piazza Eroi.

Qui, mentre la giovanissima ballerina Beatrice, di soli 14 anni, si copriva con una mantello rosso, l’attore Filippo Ughi ha letto alcune riflessioni sul 25 novembre, concludendo citando il verso finale della nota poesia di Cristina Torres Cáceres (“Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima).

Dopodiché, dalla rete sono stati pescati i messaggi scritti dai partecipanti al flash mob prima di terminare il tutto con il grido Ora Basta scandito più volte a voce altissima, riempiendo la piazza, per più di un minuto, del rumore e del fragore dei tanti partecipanti alla manifestazione.

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