Fermare il declino, anche a Lecco si preparano i comitati del movimento

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LECCO – 34 persone, rappresentanti della società civile, imprenditori, professionisti, manager, commercianti, si sono incontrati mercoledì sera, 17 ottobre, presso l’hotel Griso, alla presentazione del movimento di opinione “Fermare il declino” – www.fermareildeclino.it.

Il movimento è nato nel corso del mese di luglio “dalla convergenza di alcune iniziative personali che si incontrano sul terreno delle cose da fare”, dice Gianbattista Rosa, coordinatore regionale per la Lombardia.

“La caratteristica principale del nostro movimento – continua il coordinatore – è la concretezza: per questo il programma si sviluppa su solo 10 punti, che sono quelli fondamentali per rimettere a posto la barra del timone del nostro paese che sta andando alla deriva”.

Tra i 7 promotori dell’iniziativa il più famoso è sicuramente il giornalista Oscar Giannino, che, però, appunto, è uno dei sette; gli altri sono Luigi Zingales, Michele Boldrin, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Andrea Moro e Carlo Stagnaro.

Il movimento, di ispirazione liberale, vuole raccogliere quella parte dell’elettorato (almeno un terzo) che alle prossime elezioni non avrebbe saputo cosa votare o, peggio, avrebbe rinunciato ad esercitare il diritto di voto; per questa ampia parte di elettori “Fermare il declino” (un nome un programma, verrebbe da dire) vuole proporsi come alternativa ai vari movimenti che cavalcano lo scontento, ma che non formalizzano alcuna proposta.

L’ispirazione, appunto, liberale, si concretizza nei 10 interventi per la crescita, che sono estremamente concreti e dirompenti: ridurre l’ammontare del debito pubblico, ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni; ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali, sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti, adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d’interesse, far funzionare la giustizia, liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne,ridare alla scuola e all’università il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle nuove generazioni, introdurre il vero federalismo con l’attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo.

Durante la riunione, di preparazione alla nascita di qualche comitato sul territorio della provincia, sono emersi gli altri punti “forti” del movimento; in primo luogo la ferma volontà di rinnovamento di una classe politica che condivide in toto e in solido la responsabilità per le politiche stanno portando il paese alla rovina; in secondo luogo la necessità di lasciare la possibilità alle generazioni future e ai giovani di poter scegliere di restare, vivere e produrre in questo paese, e non all’estero, perché se tutti scappano all’estero, chi resterà a governare il paese?

E’ quindi necessario, questa la conclusione della riunione, che la parte del paese che è ancora in grado di farlo, decida di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche e di dedicare parte del proprio tempo, risorse ed energie a “fermare il declino”.

A breve quindi anche a Lecco e provincia si costituiranno i primi comitati con un obiettivo primario: partecipare alle elezioni regionali.