Lecco accoglie il nuovo prevosto: “Siamo pronti a camminare insieme”

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La città ha dato il benvenuto a monsignor Bortolo Uberti che oggi si è ufficialmente insediato a Lecco

“La Chiesa che vogliamo costruire è fatta dalle storie e dalle collaborazione di tanti, dall’accoglienza e dalla corresponsabilità concreta”

LECCO – La città di Lecco e la Comunità Pastorale Madonna del Rosario hanno dato ufficialmente il benvenuto al nuovo prevosto di Lecco, monsignor Bortolo Uberti, successore di monsignor Davide Milani, chiamato a Roma come Segretario Generale della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis. Nel pomeriggio di oggi, domenica 6 ottobre, durante la Santa Messa il nuovo prevosto ha assunto gli impegni ministeriali e pastorali.

Classe 1965, originario di Perledo, don Bortolo Uberti è stato ordinato sacerdote nel 1990. Prima di approdare a Lecco era responsabile della Comunità Pastorale Charles De Foucauld e Decano del decanato Forlanini in Milano. Per molti anni è stato cappellano dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore della Pastorale Universitaria diocesana. È autore di numerosi testi di spiritualità, in particolare per giovani e studenti.

La cerimonia di insediamento si è aperta poco prima delle 17 con un momento di preghiera presso il Santuario di Nostra Signora della Vittoria. Quindi don Bortolo, accompagnato dai sacerdoti della città, dal consiglio pastorale, dalle autorità civili e militari e dai fedeli si è messo in cammino verso la Basilica di San Nicolò. In piazza Cermenati l’incontro con i ragazzi dell’oratorio e i saluti istituzionali: erano presenti il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e diversi altri primi cittadini dei comuni del territorio, il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della Prefettura, delle diverse associazioni di categoria e della associazioni cittadine e territoriali.

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“Caro don Bortolo, a te un caloroso benvenuto a Lecco, la tua nuova città – ha detto il sindaco nel suo discorso -. Una città le cui strade, palazzi e piazze ti diverranno via via più familiari, così come hai iniziato a entrare nelle storie delle persone che stai incontrando, intessendo nuove relazioni che, grazie a te, saranno più intense. Lecco è una città bella, con un paesaggio unico, che invita a essere esplorata. Lecco è una città dinamica, non solo per tradizione industriale ma perché proprio ora sta cambiando, sta investendo nella ricerca e nell’innovazione, sta scoprendo il turismo internazionale, sta rigenerando spazi pubblici e privati, tra cui il nuovo oratorio. Rigenerare vuol dire trasmettere ai luoghi anche un valore, un significato, tra cui accompagnamento alla fede. Lecco ha una rete solidale, i servizi pubblici dialogano anche con le istituzioni religiose affinché nessuno resti indietro, solo o estraneo ma si senta sempre accolto. Sono personalmente convinto che questa città è anche ricca, anzi, ricchissima di fede. Ti auguro di mantenere e custodire nel tuo cuore la libertà dei servi”.

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Dopo i saluti, il corteo, accompagnato dalla banda è giunto nella Basilica di San Nicolò per la Santa Messa solenne, durante la quale il nuovo prevosto, accompagnato dal vicario episcopale monsignor Gianni Cesena, ha ufficialmente assunto gli impegni pastorali.

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“Siamo pronti a camminare insieme, nell’ascolto e nella stima reciproca – il messaggio rivolto al nuovo parroco, appena dopo la nomina, a nome della Comunità Pastorale – la realtà del centro città oggi non è demograficamente giovane, eppure le iniziative sono tante così come la voglia di fare. Non ci tiriamo indietro e i percorsi di catechesi e le tante iniziative culturali sono segno del percorso che stiamo facendo”.

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Nella sua omelia, monsignor Uberti ha ricordato l’operosità e la generosità dei lecchesi, sottolineando il valore della cura, della parola, della diversità e dell’accoglienza: “Non perdiamo il senso dell’anima di ciò che facciamo e di ciò che siamo, lasciamoci trovare agli angoli delle nostre piazze esistenziali, gusteremo la bellezza dell’incontro con Gesù, prenderemo coscienza che la vigna è sua, lui guida e da forma alla comunità cristiana e all’intera città. La bellezza della comunità passa anche dal prendere coscienza che in quella vigna c’è tanta gente. Quel terreno darà frutto se lavoreranno tutti insieme. Un’immagine vera della Chiesa che vogliamo costruire, una Chiesa fatta dalle storie e dalle collaborazione di tanti, dall’accoglienza ospitale e dalla corresponsabilità concreta. Una chiesa che sta tra i binari della quotidianità. Nella vigna c’è posto per tutti”.

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E’ proprio il bene comune che fa di una città una città bella – ha continuato il prevosto – nella qualche nessuno è escluso o scartato, nessuno resta indietro e gli ultimi provano ad essere primi. La vigna porterà frutto e riempirà di gioia coloro che lo gusteranno. Così gusteremo la ricchezza nella diversità”. Citando l’Abate Stoppani e Manzoni, il prevosto ha detto “non ci preoccuperemo di stare bene noi, ma di fare stare bene tutti”, e ancora “per fare il bene, bisogna conoscerlo e, al pari di ogni altra cosa, non possiamo che conoscerlo nel mezzo delle nostre passioni, giudizi e idee”. Quindi l’invocazione alla Madonna del Rosario di cui oggi ricorre la ricorrenza: “Ci faccia stare sereni nei nostri cuori, renda sapienti nei giudizi ed intelligenti nei pensieri”.

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Un accoglienza davvero calorosa quella riservata al nuovo prevosto che ha potuto parlare davanti a una chiesa gremita di fedeli. La giornata di festa si è conclusa in oratorio San Luigi con un rinfresco aperto a tutta la cittadinanza.

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