“La luce e il sapere”, le diapositive didattiche del primo ‘900 in mostra a Calolzio

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Inaugurata l’interessante esposizione al Monastero del Lavello

La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17

CALOLZIOCORTE – E’ stata inaugurata venerdì scorso, al Monastero di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte, la mostra dal titolo “La luce e il sapere – Le diapositive didattiche del primo ‘900”. Fino al 29 dicembre verranno esposte diapositive didattiche del primo ‘900 di proprietà della Provincia di Lecco e alcune macchine fotografiche messe a disposizione da un collezionista privato.

All’inaugurazione sono intervenuti il Consigliere provinciale delegato a Istruzione, Formazione professionale e Centri impiego Carlo Malugani, il presidente della Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello Roberto Monteleone, la coordinatrice del Sistema Museale della provincia di Lecco Anna Ranzi, la dirigente della Direzione organizzativa VI della Provincia di Lecco Cristina Pagano, il Vicesindaco di Calolziocorte Aldo Valsecchi, il professor Roberto Cassanelli, docente alla Scuola di specializzazione in beni storico-artistici all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il collezionista di macchine fotografiche Mauro Corneo, Luca Brambilla di Grafiche Cola.

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La mostra nasce da un progetto ideato dalla Provincia di Lecco per mettere a disposizione della collettività un patrimonio dal valore culturale, educativo e storico unico nel suo genere, in un contesto altrettanto speciale. In esposizione un centinaio di diapositive didattiche risalenti ai primi anni del Novecento di proprietà dalla Provincia di Lecco, utilizzate dagli insegnanti di allora quale strumento educativo affinché gli alunni potessero studiare argomenti lontani nel tempo e nello spazio, dalla storia dell’arte alla musica, dalla geografia alla tecnologia: un’importante testimonianza dello spirito di un’epoca, ulteriormente arricchita dalla presenza di alcune antiche macchine fotografiche messe a disposizione da Mauro Corneo, collezionista legato al club FotoLibera di Merate.

A completare l’iniziativa, l’attrezzatura per proiezioni fisse e animate messa a disposizione dalla dirigente scolastica dell’Istituto Parini di Lecco Raffaella Crimella e una dettagliata pubblicazione stampata da Grafiche Cola.

“Per la Provincia di Lecco – ha spiegato il Consigliere Malugani – si tratta di un progetto molto importante, nato tempo fa quando abbiamo scoperto il tesoro rappresentato da un migliaio di diapositive custodite nel nostro Centro Multimedia, in uno spazio all’interno dell’Istituto Parini di Lecco prima del trasferimento nella sede di corso Matteotti. La collaborazione e la sinergia tra i settori Istruzione e Cultura della Provincia hanno reso possibile la realizzazione della mostra. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Antonella Cassinelli e a tutti coloro che hanno contribuito a concretizzare questo progetto, con la mostra e la pubblicazione”.

“Anche per il Monastero del Lavello – ha sottolineato il presidente della Fondazione Lavello Monteleone – si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, che sicuramente merita di essere valorizzata e conosciuta, soprattutto dalle scuole. Da docente sono rimasto molto affascinato da queste diapositive, che per i miei colleghi dell’epoca erano uno strumento di lavoro imprescindibile. Questo progetto ci aiuta a rendere il Monastero un luogo davvero fruibile e a disposizione di tutti, sette giorni su sette, dove costruire percorsi culturali di grande pregio”.

Anna Ranzi ha evidenziato la connessione tra l’antico complesso religioso calolziese e Villa Monastero di Varenna, che in occasione della mostra potranno essere visitati con un biglietto unico: “Spesso chi osserva gli ambienti della dimora lariana, di aspetto seicentesco, non sa che è nata dalla trasformazione di un luogo con una presenza cistercense, mentre al Lavello si percepisce proprio la vita di un microcosmo religioso, con i chiostri e la chiesa realizzata nel 1490. Da qui l’idea di mettere le due strutture in connessione, in un percorso anche turistico tra monasteri sul versante orientale del Lario, a partire da un allestimento che si presta bene anche a eventuali integrazioni e sviluppi futuri”.

“Questa è archeologia della fotografia – ha precisato il professor Cassanelli – Qui abbiamo la possibilità di vedere materiale poco conosciuto e studiato, che meriterebbe un grande lavoro di approfondimento. Il Lago di Como, visitato da William Fox Talbot, fa parte dei luoghi che hanno visto nascere la fotografia, che all’epoca, come emerge bene dalle diapositive, aveva sostanzialmente due scopi: il divertimento del pubblico e la didattica”.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.