Presidio alla Voss di Osnago, a rischio 70 posti di lavoro: “Per noi una doccia fredda”

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L’azienda tedesca vuole chiudere la torneria di via Stoppani lasciando a casa 70 dipedenti

Il no dei sindacalisti e delle Rsu che giovedì incontreranno il Prefetto: “Chiediamo all’azienda di fare un passo indietro o di creare le condizioni affinchè questi lavoratori restino nel mercato del lavoro”

OSNAGO – “Una doccia fredda”. E’ l’espressione usata oggi, martedì, dai sindacalisti Lorena Silvani (Fim Cisl ) e Domenico Alvaro (Fiom Cgil) durante la conferenza stampa indetta davanti ai cancelli della Voss di via Stoppani. L’azienda tedesca ha comunicato infatti ai rappresentanti sindacali durante l’incontro avuto il 4 dicembre l’intenzione di chiudere uno dei due siti produttivi situati a Osnago lasciando a casa tutti i 70 dipendenti.

Le motivazioni? “I costi eccessivi, parlando genericamente di 12 milioni di euro. Vogliamo vederci chiaro e per questo abbiamo già dato in mano i bilanci ai nostri consulenti”. Quello che è certo che la decisione è stata totalmente inaspettata: “C’erano delle difficoltà, ma legate di fatto all’emergenza sanitaria in corso. Per questo chiediamo alla proprietà di far un passo indietro e tornare sulla decisione presa. Bisogna quanto meno creare un percorso per mettere nelle condizioni questi lavoratori di restare nel mondo del lavoro”.

Molti di loro lavorano qui nella torneria di via Stoppani da quando l’azienda si chiamava ancora Larga. “Questa è una ditta importante, presente sul territorio dal 1954. Per questo questa non è una crisi solo per Osnago, ma avrà ripercussioni sociali in tutta la zona, tanto che ci siamo già attivati per incontrare i rappresentanti delle Istituzioni e avere dei confronti”. Ieri sera, lunedì, il sindaco Paolo Brivio è passato a incontrare i lavoratori che hanno allestito un presidio nel parcheggio davanti al cancello. L’intenzione è andare avanti dalla mattina fino al coprifuoco delle 22 fino a che non arriverà qualche segnale diverso dalla proprietà. Non solo. “Abbiamo paura che l’azienda porti via i macchinari, depauperando il polo produttivo”.

Domenico Alvaro e Lorena Silvani

Un presidio che i 70 lavoratori (in cassa integrazione Covid fino al 31 dicembre) vogliono portare avanti nonostante le difficoltà legate al Covid. “Giovedì incontreremo il Prefetto per capire quali margini di trattativa ci sono e sottolineare come tra questi 70 lavoratori ci sono molte donne e molte famiglie monoreddito”. Silvani e Alvaro ribadiscono: “Come dicevamo, la nostra priorità è che l’azienda ci ripensi mantenendo attivo il sito produttivo. Qualora i titolari dovessero mantenersi risoluti nelle loro posizioni, l’altra strada da percorrere sarà quella di creare le condizioni affinché questa ditta sia appetibile per altri imprenditori garantendo la continuità occupazionale”. Un’ipotesi strettamente legata con il mantenimento dei macchinari, necessari alla produzione.

Sono due gli stabilimenti Voss presenti a Osnago. Il secondo, quello in via Olivetti dove lavorano circa 40 persone che assemblano i pezzi principalmente prodotti in via Stoppani, non è interessato (almeno al momento) da licenziamenti. “Un’altra possibilità potrebbe essere quella di confluire almeno una parte dei lavoratori della torneria là. Ci sono diverse strade da percorrere prima di arrivare al licenziamento”. Licenziamenti che sono bloccati fino a marzo 2021 per via dell’emergenza Covid. “L’azienda ha già provato a percorrere la strada delle dimissioni volontarie dando incentivi a chi lascia il posto di lavoro. Ma ribadiamo, Osnago va tenuto attivo”.