Teva chiuderà la sede di Bulciago ma è disponibile a discuterne la vendita

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Confermata la volontà di Teva di chiudere lo stabilimento di Bulciago che conta 109 dipendenti

L’azienda disponibile comunque “a valutare un futuro” per il sito. L’incontro in Prefettura

BULCIAGO – Si è svolta nella giornata di oggi, martedì, l’incontro in prefettura sulla chiusura dello stabilimento Sicor di Bulciago, che è parte del gruppo farmaceutico Teva, dove oggi lavorano 109 dipendenti.

“La proprietà, pur considerando irrevocabile la volontà di cessare l’attività in ragione di una più ampia strategia di ottimizzazione portata avanti dal Gruppo e della ritenuta non sostenibilità economica del sito, ha altresì espressamente dichiarato la disponibilità a valutare un futuro per lo stabilimento di Bulciago” fa sapere a fine incontro il prefetto Castrese De Rosa.

Un passo indietro rispetto alle iniziali intenzioni del gruppo, che avrebbe proceduto a smantellare il sito di Bulciago dopo la chiusura.

Le proteste dei lavoratori fuori dal sito di Bulciago

Ora invece si parla della vendita a possibili interessati del settore. Era una delle richieste dei sindacati che così, oltre a non interrompere la storia di oltre mezzo secolo dell’azienda, potranno avanzare richiesta di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori.

Questa possibilità era stata avanzata agli stessi sindacati, rappresentanti da Celeste Sacchi della Uiltec e Nicola Cesana della Filmtec Cgil, nell’incontro di lunedì in azienda e che dovrebbe essere meglio specificata in un secondo confronto in programma mercoledì.

Nel frattempo, in Prefettura, l’azienda ha fatto sapere che altre soluzioni per i lavoratori sono al vaglio della società, che già il prossimo giovedì sarà in grado di fornire liste di posizioni lavorative aperte presso altri stabilimenti del gruppo. Teva ha fatto presente che altre aziende, con attivi piani di assunzioni, hanno dichiarato la disponibilità ad acquisire personale del settore pharma.

Tomer Simon, Site General Manager, presente al tavolo ed affiancato da un’interprete, ha dichiarato che il Gruppo Teva “non intende scappare né dalle persone né dalle responsabilità ambientali”. Sarebbe in corso di definizione un piano da condividere non solo con le autorità ambientali ma anche con quelle territoriali.

“Si è così avviato oggi un percorso che porterà nei prossimi giorni a suggellare gli impegni dell’azienda mettendo in campo un ventaglio di interventi che traguardi il risultato di non disperdere un ulteriore pezzo industriale del territorio lecchese che opera da 50 anni” sottolinea il prefetto.

All’incontro hanno preso parte, oltre ai rappresentanti di Sicor srl, il Sindaco del Comune di Bulciago Luca Cattaneo, il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli, il Coordinatore dell’Unità di crisi provinciale Matteo Sironi, il segretario generale di GCIL Lecco Diego Riva, il segretario generale di FILMTEC CGIL Lecco Nicola Cesana e di UILTEC Lecco Celeste Sacchi ed i delegati dei lavoratori.

“E’ stato un incontro molto positivo – ha affermato il prefetto De Rosa- Oggi si avvia un percorso condiviso tra Organizzazioni Sindacali e Azienda. Nei prossimi giorni le Parti si incontreranno e porteranno al tavolo della Prefettura gli esiti del confronto”.