LECCO – “Gentile redazione,
nella giornata di lunedì, puntuale come una tassa, è arrivata la periodica lamentela a mezzo stampa degli operatori commerciali di Lecco (per fortuna una sparuta minoranza) nei confronti della chiusura del lungolago durante il Triathlon Sprint cittadino.
Mi sembra doverosa una replica da atleta e cittadino lecchese anche in risposta ad una serie di bestialità scritte da chi probabilmente non sapeva nemmeno quale fosse la manifestazione sportiva in oggetto.
Evito la solita filippica su rilancio del turismo, città morta. La situazione non è così disastrosa, manca solo competenza e lungimiranza che solo esperti del settore saprebbero dare. Provo però a rispondere punto per punto alla sterile polemica.
La manifestazione di domenica scorsa era una gara di triathlon che, per chi vivesse su Marte, è uno sport che unisce nuoto, ciclismo e corsa. Il nuoto si svolge sempre in acque libere, quindi necessariamente nel nostro bacino del Lago che, paesaggisticamente non ha eguali. Quindi il “spostare tutte le gare al Bione che è lì per quello” è una considerazione fuori da ogni logica.
Il Lungo Lago ormai viene chiuso per quattro manifestazioni sportive: La Mezza maratona a febbraio, il duathlon a marzo, la ResegUp a giugno e il triathlon a luglio. E’ così ormai da anni e sempre nelle stesse date. Direi che quattro giorni su 365 sia una concessione più che ragionevole.
La viabilità è stata compromessa fino ad un certo punto. La città era accessibile attraverso vie alternative, il campo gara con un pò di pazienza era assolutamente evitabile e i parcheggi del centro, ad eccezione di un paio, erano tutti aperti e accessibili. Non mi risulta che gli esercizi commerciali del centro città abbiano un parcheggio dedicato in mezzo alla piazza quindi….
Ma la cosa più grave è pensare che queste manifestazioni siano un danno agli affari invece che un’ opportunità. Ho letto che questi eventi “sono ad uso e consumo dei soli pochi partecipanti”. Ma come si può essere così ottusi?
Al di là del fatto che 600 partecipanti non sono affatto pochi, non bisogna dimenticarsi di accompagnatori, amici, famiglie, staff tecnici. Si va ben oltre i mille utenti che fanno colazione, pranzano, mangiano un gelato….
Mi è difficile credere che il giro di affari in queste giornate crolli a causa della chiusura delle strade. Sarebbe opportuno che chi inveisce contro l’amministrazione presenti poi dei numeri a sostegno della loro assurda teoria.
Ci sono poi atleti che arrivano da fuori regione, magari trascorrono l’intero week-end sul lago portando entrate agli albergatori che infatti si guardano bene dal lamentarsi.
Esempi virtuosi di località che hanno fatto degli eventi sportivi un volano per gli operatori locali ce ne sono a decine. Alcuni vicini (lago di Garda e di Iseo), altri più distanti (Romagna). Aiutano a destagionalizzare e a diversificare l’offerta puntando su un target diverso e posso garantirvi che lo sportivo è un cliente che spende!!!
Chi vive e lavora nel turismo queste cose le sa, gli altri invece fanno comunicati stampa polemici.
Se preferite il lungo lago perennemente bloccato nei fine settimana estivi da auto e moto (chi vive e lavora in centro lo sa bene) a quello pacificamente occupato da 600 atleti che nuotano, pedalano, corrono e soprattutto si DIVERTONO, allora Lecco resterà per sempre la città del ferro che fa da passaggio per chi va in Valtellina.
Altro che Giochi Olimpici del 2026…..”
Giovanni Mazzei