Tolta alla ‘Ndrangheta e restituita alla città l’ex pizzeria Giglio

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Dopo oltre quindici anni, questa mattina, lunedì, le porte della ex-pizzeria “Giglio” si sono spalancate nuovamente. Questa volta, però, non per far entrare esponenti della malavita organizzata, ma i ragazzi del Campo per la Legalità organizzato a Lecco dalle associazioni Libera e Legambiente.

Oltre una ventina di giovani, provenienti da diverse regioni italiane, lavoreranno per qualche giorno all’interno dell’edificio confiscato alla mafia, che verrà trasformato dal Comune di Lecco in un Centro di Aggregazione per Anziani.

Anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio era presente in via Ghislanzoni per accompagnare i ragazzi di Libera nelle prime attività di rimozione dei mobili e degli oggetti rimasti immutati per anni.

«È stato emozionante – spiega il sindaco Brivio – mettere piede in questo edificio rimasto sospeso nel tempo per così tanti anni. Gli oggetti, le sedie, i tavoli, sembravano raccontare nel buio e nella polvere un passato ormai finalmente concluso. Da oggi, è tornata a risplendere la luce nella ex-pizzeria di via Ghislanzoni e abbiamo assistito all’inizio di un nuovo futuro insieme ai ragazzi di Libera. Grazie al loro impegno, prezioso e consapevole, potranno essere avviati i lavori per la realizzazione del centro per anziani. Mi ha colpito molto anche l’attenzione e la curiosità dei residenti. Nonostante debbano pazientare per qualche disagio legato ai lavori in corsi, molte persone si sono fermate per chiedere informazioni e manifestare la propria vicinanze e sostegno ai giovani che con mascherina bianca e maglietta rossa stavano svuotando l’ex-pizzeria. Davvero possiamo dire che questo edificio, collocato in uno dei quartieri più belli di Lecco, viene restituito alla collettività, cancellando per sempre l’uso distorto che ne è stato fatto in un passato».

Intanto dal social network Facebook il consigliere Giacomo Zamperini (Pdl) critica in parte la modalità con cui l’apertura è avvenuta: “Avrei preferito che fossero gli amministratori ed i cittadini lecchesi i primi a poterci mettere piede…Avrei preferito che nel 150° anniversario dell’unità d’Italia fosse stato il tricolore a sventolare simbolicamente in rappresentanza di tutti e non la bandiera della pace che, purtroppo, è motivo di discordia per molti elementi! Comunque lodevole iniziativa…’date a Cesare ciò che è di Cesare’ “.