A Lecco è arrivata la “Cracking Art”, rondini e rane per sostenere Villa Manzoni

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Sculture colorate hanno fatto capolino per le strade della città

Il progetto portato a Lecco da tre studenti, aiuterà il restauro di Villa Manzoni

LECCO – Un’iniziativa originale, già vista in altri capoluoghi (tra questi Milano) ma nuova per Lecco, che regala una piccola aggiunta di colore nelle vie del centro,e che ci spinge a guardare la città in un modo diverso: è questo l’obiettivo di “Cracking Art Landing in Lecco” inaugurato venerdì.

Una novità che, in mattinata, non è sfuggita ai passanti del centro storico dove hanno fatto capolino rondini e rane, variopinte e decisamente extra-large. Si tratta delle 36 sculture installate in diversi angoli della cittadina lariana, in piazza Manzoni e in via Roma, sulla piattaforma del lungolago e in piazza Cermenati, all’Isolago e in via Alighieri.

Opere d’arte contemporanea realizzate dal Collettivo Cracking Art, nato nel 1993, che ha già esposto le sue sculture di plastica (riciclata, a testimonianza dell’impegno ambientale del gruppo di artisti) in oltre 400 luoghi nel mondo.

L’idea di tre studenti

A portare a Lecco questa iniziativa è stata la caparbietà di tre giovani ragazzi: Federica Negri, residente in città, e i suoi compagni di ateneo Laura Gandola (di Bellagio ma che ha frequentato le scuole nel capoluogo manzoniano) e Davide De Marchi di Meda, 22enni studenti del corso di Economia e Gestione dei Beni Culturali dell’Università Cattolica.

Federica, Laura e Davide autori del progetto per Lecco

Vincitori di uno stage presso il collettivo, hanno sviluppato il progetto per Lecco: “Il compito che ci è stato assegnato era quello di rigenerare, dare nuovo valore ad uno spazio, con la Cracking Art. Noi abbiamo scelto Lecco, una città che ci accomuna e che ha bisogno di essere valorizzata”.

I ragazzi, insieme a Kicco e Alex Angi, artisti del collettivo, e coordinati dalla loro docente Chiara Paolino, hanno quindi deciso dove e quali sculture installare. La scelta non è stata casuale: la rana, spiegano, vuole significare la metamorfosi verso una nuova realizzazione, la rondine invece la nuova stagione alle porte e il desiderio di volare alto. Un buon auspicio per Lecco, città che si sta trasformando da un ambito prettamente industriale ad un centro sempre più turistico e culturale.

Kicco e Alex, artisti del collettivo

“La plastica – sottolineano Kicco e Alex – è un materiale che spiega l’attualità, non va demonizzato in quanto tale ma ne va fatto un uso corretto. Queste opere che proponiamo possono stranire il passante, quello che vogliamo è creare un piccolo spaesamento e che le persone possano guardare alla propria città con occhi diversi. Spesso ci dimentichiamo quanto sia bella”.

L’arte aiuta l’arte

Un’idea che il Comune di Lecco ha voluto sostenere, dando supporto all’organizzazione “per il suo spirito di innovazione – spiega l’assessore alla Cultura Simona Piazza – e che valorizza le competenze giovanili, con una finalità importante”.

Le rane in vendita a Palazzo delle Paure

Già, perché Cracking Art Landing Lecco propone una raccolta fondi in favore del restauro di Villa Manzoni attraverso la vendita delle rane colorate (in versione ‘mini’ rispetto alle dimensioni di quelle esposte) acquistabili al Palazzo delle Paure.

“Questa iniziativa ci permette di attivare un’ulteriore finanziamento per il restauro della cappella di Villa Manzoni, grazie anche al sostegno e al contributo della Fondazione Comunitaria per il Lecchese – sottolinea l’assessore – a ottobre presenteremo il restauro del piano terra e del nuovo percorso manzoniano, restituendo alla città, dopo trent’anni di attesa, la fine della prima fase dei lavori”

Al centro l’assessore Piazza con Giovanni Priore di Acel e la prof. Chiara Paolino

Anche ACEL Energie, da sempre vicino al mondo della cultura, ha voluto dare il suo contributo economico all’iniziativa: “La grande soddisfazione – ha commentato il presidente Giovanni Priore – è quello di vedere l’impegno dei ragazzi, la loro voglia e capacità di portare a compimento un progetto come questo. E’ una gioventù che c fa ben sperare per il futuro”.