La linea 1 è nel mirino per ritardi cronici e corse soppresse senza preavviso
I firmatari: “Alcuni di noi si rendono disponibili a un confronto”
LECCO – Corse che spariscono senza spiegazioni, autobus in ritardo anche di oltre 40 minuti e viaggiatori abbandonati senza comunicazioni chiare. La protesta, che arriva direttamente da un gruppo di cittadini, utenti storici del trasporto pubblico locale, è netta e dettagliata. Una lettera, firmata da una cinquantina di persone e indirizzata agli uffici competenti, denuncia quella che viene definita “una vergognosa situazione” e chiede verifiche immediate sullo stato del servizio.
Nel mirino, in particolare, la linea 1 diretta a Laorca, con il passaggio previsto alle 19:07 in Piazza Mazzini, definito “perennemente in ritardo o inesistente”. Ma non si tratta di un caso isolato. “Anche in altri orari della giornata – si legge nella lettera – i ritardi e il salto delle corse avvengono molto spesso”. La causa? Per gli utenti non è solo il traffico, ma un insieme di mancanze organizzative e gestionali.
I cittadini raccontano episodi che, a loro dire, non possono essere ignorati. Uno tra tutti: la sera in cui, a bordo del bus, “c’erano due utenti poco raccomandabili, con bottiglie e palesemente ubriachi, che hanno cominciato a molestare i viaggiatori creando panico”. In quel frangente, denunciano, l’autista “non ha aperto correttamente le porte e ha continuato a parlare al telefono, del tutto incurante del disagio”.
Accuse pesanti anche sulla gestione dei passeggeri: “Si vedono parecchie persone salire senza pagare biglietto. Non ci sono controlli, in completo dispregio di chi paga regolarmente”. A questo si aggiunge, secondo la segnalazione, una scarsa attenzione alla comunicazione: gli avvisi relativi a scioperi o deviazioni, quando presenti, “sono affissi in punti praticamente invisibili, come dietro la cabina dell’autista, anziché vicino alle porte o sui vetri”.
Non manca il riferimento alla riduzione del servizio in coincidenza con le festività: “Orari ridotti a Carnevale e Pasqua, ma perché? Il servizio pubblico deve essere garantito sempre e non saltuariamente”. E ancora: “Se manca personale per il servizio ordinario, perché dirottarlo sul turismo o sulle navette private?”
Gli utenti, alcuni dei quali affermano di prendere l’autobus da oltre quarant’anni, puntano il dito anche contro “una parte del personale che dimostra scarsa cortesia e rispetto”, pur precisando che “non tutti sono così”.
Il grido d’allarme non vuole restare solo una lamentela. “Alcuni di noi si rendono disponibili a un confronto”, sottolineano i firmatari, invitando chi di competenza a “prendere atto della situazione e ovviare a questo continuo e increscioso disservizio”.
La speranza è che, dopo anni di pazienza, qualcosa finalmente cambi. Perché, come ricordano i cittadini nella loro lettera, “il servizio pubblico dovrebbe garantire gli utenti a 360 gradi”.

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