“Mensa scolastica: sull’aumento del ticket, il sindaco dice bugie”

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Le indecenti parole del sindaco Virginio Brivio per buttare fumo negli occhi ai lettori e giustificare come inevitabile l’ingiusto e iniquo aumento del ticket per la mensa scolastica che leggo sul Lecconotizie.com sono qualcosa di assolutamente intollerabile.

Il sindaco vuole nascondere la verità. Per dimostralo mi basta riportare i fatti.

Che evidentemente lui dimentica quando afferma: “In maniera sintetica e con inequivocabili dati alla mano desidero ritornare sulle ragioni di necessità e di equità che hanno spinto l’Amministrazione ad aumentare le tariffe del servizio mensa scolastico”.

I figli dei ricchi ora pagano meno di chi, oggettivamente, ha la sfortuna di avere meno – a volte molte meno – possibilità economiche. Per il sindaco Brivio questo rientra evidentemente nelle ragioni di equità. (Strano concetto di equità)

I fatti sono lunghi almeno come il naso che deve crescere al sindaco perché, un altro fatto che inficia l’equità e rafforza l’ingiustizia di questa imposizione è che il servizio mensa è obbligatorio. Non si possono, per regolamento, portare a casa i bimbi a pranzo e non gli si può nemmeno dare “la schiscetta” da casa, non potendo accedere alla sala mensa e non potendo essere sorvegliati in altro luogo. Non è come il ticket dell’autobus, che il Comune ha per altro aumento pure quello (senza differenziazioni tra residenti e non), che puoi anche scegliere di andare a piedi o in auto. No qui sei obbligato.

Ricorda Direttore quell’aforisma di Anatole France: “La legge nella sua solenne equanimità proibisce al ricco quanto al povero di dormire sotto i ponti”? Ecco, il sindaco Brivio è la legge.

I fatti, dati alla mano, continuano a dar torto al sindaco. Questo rincaro da assurdo diventa pure una beffa. Infatti aumenta il costo della mensa e nello stesso tempo c’è, verificato dal Comune stesso, uno spreco di cibo di oltre il 30%.

Per non tediare mi limito a riportare un ultimo fatto che smentisce, per l’ennesima volta, il sindaco Brivio quando afferma: “con inequivocabili dati alla mano desidero ritornare sulle ragioni di necessità e di equità che hanno spinto l’Amministrazione comunale di Lecco ad attuare una revisione delle tariffe del servizio mensa scolastico”.

Ha letto Direttore quant’è l’ammontare del risparmio che il Sindaco calcola con questa sua scelta? “90.000 euro”. Che poi li ammanta dicendo che “possono essere utilizzati per servizi altrettanto essenziali come – ad esempio – l’assistenza agli alunni disabili o servizi e progetti educativi…”.

Con enorme faccia tosta, zero vergogna, totale indecenza il sindaco Brivio addirittura arriva a contrapporre il cibo dei bimbi con l’assistenza ai disabili. O l’uno o l’altro. Non ci sono i soldi, dice.

Ebbene vada anche lei a vedere quanto costa l’Addetto stampa del Sindaco. Vada a vedere quanti soldi, a pioggia, per mercatini, iniziative spot per associazioni e amici dell’Amministrazione vengono spesi. Evidentemente il Comune preferisce punire e togliere il pane di bocca ai bimbi.

Leggendo poi le 35 pagine del Piano Biennale Integrato per il Diritto allo Studio, per restare in tema di necessità e equità, si potrebbe continuare all’infinito con i fatti che smentiscono le bugie del Sindaco. Ma questo, forse, potrebbe essere il tema per un’altra lettera o un’altra inchiesta”.

Paolo Trezzi