Chiamiamoli bulli, delinquenti, ma non writers

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Corrado Valsecchi - portavoce di Appello per Lecco

“Chiamiamoli bulli, vandali, teppisti, delinquenti , ma non chiamiamoli writers dandogli un alone di “ nobiltà” e di presunto rispetto che non si meritano di certo. Non sono scrittori, forse non sanno nemmeno scrivere, considerato che hanno disegnato tutta la città di sgorbi e macchie senza alcun senso, solo per soddisfare la loro cinica vanità o scaricare, nel modo peggiore, il loro disagio sociale. Sono solo untori che si divertono a rovinare il patrimonio pubblico e privato, fuori dalle regole, dalle convenzioni istituzionali, dal buon senso. Hanno ragione i cittadini, i commercianti ad invocare severità nei confronti di questi irresponsabili, sia che si tratti di maggiorenni o di minorenni. Sia chiaro, quando si compie un’azione, si deve essere pronti a pagarne le conseguenze. La responsabilità è soggettiva, quindi niente sconti.
Resta inteso che a pagare, il tributo economico delle malefatte di questi ragazzi, saranno, purtroppo, i genitori e le famiglie, ma non c’è rimedio, occorre usare le maniere forti, augurandoci di prendere presto gli artefici di questi vandalismi e far passare loro qualche brutto quarto d’ora in questura.
Per quanto riguarda Appello per Lecco abbiamo incaricato i nostri consiglieri di intervenire immediatamente durante il primo consiglio comunale utile per verificare se ci sono le possibilità da parte dell’istituzione locale di inasprire la richiesta di risarcimenti relativamente alle infrazioni prodotte e di intensificare la soglia della sanzione civile ( imporre periodi lunghi di servizio civile finalizzato al ripristino del decoro cittadino ).
Possono essere tante le cause che generano questi comportamenti, la disoccupazione, l’alcolismo, la precarietà………….tutto quello che si vuole, ma non c’è un solo episodio di questo genere che possa essere giustificato. Se , come abbiamo letto, è vero che alcuni responsabili dei vandalismi sono stati identificati è opportuno conoscere le loro identità, in maniera pubblica, se sono maggiorenni, oppure, avviare subito il percorso di riabilitazione, previsto dalla legge, se si tratta di minorenni . Quel che è certo è che non bastano le pattuglie delle forze dell’ordine e dei vigili urbani, non sono sufficienti nemmeno le telecamere pubbliche e private, occorre rompere quel muro di omertà che esiste, soprattutto tra i giovani, che rischia di trasformarsi in complicità. Quindi il consiglio che sentiamo di dare ai cittadini di Lecco e ai giovani è quello di non aver paura a denunciare episodi e persone che stanno consapevolmente o inconsapevolmente, con attività incivili, provocando un degrado inaccettabile per una città che ha iniziato, finalmente, a guardare al turismo con maggiore attenzione.
Cordialità”

Corrado Valsecchi
Portavoce Appello per Lecco