LECCO – La mancata prosecuzione del cantiere della Lecco Bergamo sta costando denaro e sacrifici specie a Chiuso, il rione lecchese che sta pagando un prezzo altissimo per un’opera che va assumendo sempre più la fisionomia della “Fabbrica del Duomo”.
E’ una vicenda complessa e complicata come capita spesso alle strade italiane in una giungla di progetti, finanziamenti, appalti, ritardi per i quali ciascun ente deve sentirsi personalmente colpevole. Tanto per chiarire, il Comune di Lecco non è attore protagonista in questa vicenda, eppure ha già versato una sua quota consistente per favorire un’accelerazione dei lavori destinando una parte delle proprie risorse del cosiddetto “Patto per la Lombardia”. Non possiamo fare molto di più se non invitare gli altri soggetti a deporre l’ ascia di guerra e a riprendere il dialogo e la collaborazione. Come diceva il profeta Isaia “trasformiamo le armi in vomeri e le lance in falci”, che là servivano per il grano, qui per togliere i lacci della burocrazia. Hanno ragione ovviamente i cittadini, i pendolari e gli imprenditori che vedono compromessa la loro attività da un’arteria che è essenziale e strategica non solo in un tratto di strada da percorrere velocemente. Stiamo parlando di un’asse che nel contesto socio-economico del nostro quadrante di Lombardia è essenziale per i collegamenti a favore dello sviluppo. Parole sacrosante le mie, che troverete in diversa forma, in ogni protocollo d’intesa siglato a più riprese e in diversi luoghi. Eppure il discorso torna sempre qui e si perde solo del tempo con il gioco delle accuse.
È la Lecco-Bergamo una questione che arriva da lontano, ma che lontano deve anche guardare. Cercare gli scheletri negli armadi è un esercizio che non giova al territorio nemmeno in prossimità delle elezioni. In sede di Anci regionale abbiamo già proposto che Regioni, Province e Comuni interessati su grandi opere costituiscano un raccordo stabile e concreto rivolto non a stabilire l’essenzialità (scontata) delle opere, ma a trovare le soluzioni più efficaci e rapide per uscire dall’empasse. Se non c’è più spazio per una transazione tra azienda e Provincia bisogna prendere coraggio e rifare l’appalto, nel nell’ottica di rispettare i tempi previsti e soprattutto di non far lievitare i costi: perché i 100 milioni (o giù di lì) per la Lecco-Bergamo sono una bella cifra, ma sarebbe un delitto che si speculasse sulla pelle dei contribuenti per vizi, chiamiamoli contrattuali, che non riguardano ne la politica ne tantomeno i cittadini!
Virginio Brivio
Sindaco di Lecco