Spese ‘pazze’ in Regione, dopo la sentenza parlano gli avvocati
De Capitani e Boscagli annunciano ricorso
LECCO – Hanno già annunciato il ricorso almeno due dei politici lecchesi condannati insieme ad una cinquantina di altri ex colleghi di Regione Lombardia per i rimborsi ricevuti tra il 2010 e il 2012 al Pirellone, giudicati indebiti dai giudici milanesi che venerdì hanno pronunciato la sentenza sul caso “Rimborsopoli”
“La decisione del Tribunale di Milano non rende giustizia e sarà appellata, perché Giulio De Capitani non ha commesso reati” fa sapere l’avvocato Massimo Campa, legale dell’ex assessore all’Agricoltura ed esponente della Lega Nord lecchese.
“Leggeremo le motivazioni – prosegue l’avvocato – ma è un fatto che le spese contestate sono 4.001 euro e sono tutte riferite a specifiche e documentate occasioni di incontro e rappresentanza, con referenti di enti ed istituzioni, in occasione di sedute di Consiglio e Commissioni, dove De Capitani era presente: d’altronde nel suo mandato vanta il 99% di presenza”
La Procura contestava a De Capitani spese per materiale di cancelleria, costi telefonici e pasti al ristorante. Due anni e due mesi è la condanna nei suoi confronti, il minimo della pena spiega il suo avvocato, sarebbe potuta scendere ad un anno e sei mesi così come per il collega di partito Ugo Parolo, ex consigliere regionale e parlamentare di Colico, che ha però deciso di restituire i circa 15 mila euro di rimborsi contestati.
“Giulio De Capitani paga addirittura di più per la coerenza di non aver restituito i 4.001 euro, perché convinto della correttezza delle spese di cui ha chiesto il rimborso, secondo coscienza e secondo il regolamento consegnatogli – spiega l’avvocato Campa – spese per cui la Corte dei Conti, con sentenza, ha già escluso il dolo”.
“Dispiace molto che la sentenza non abbia considerato la singolarità di Giulio De Capitani, perché il giudizio è sempre e solo sulle persone – conclude il legale – Perseguiremo le nostre ragioni con ancora maggiore determinazione”.
Anche Giulio Boscagli, ex assessore regionale alla Famiglia ed ex sindaco di Lecco , eletto in regione con PDL, ha già fatto sapere che presenterà ricorso contro la sentenza: “Boscagli ha agito nella liceità, usando i fondi che erano previsti dalla legge regionale per fini inerenti al mandato, senza dolo” ha spiegato il suo legale Richard Martini.