L’on. Brambilla: “Lecco turistica? Servono fatti e non slogan”

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L'on. michela Vittoria Brambilla
L'on. michela Vittoria Brambilla
L’on. michela Vittoria Brambilla

LECCO – “Il turismo è l’oro del Lario, ma l’amministrazione Brivio non se n’è accorta e non ha saputo cogliere questa opportunità. Ci consegna una città sporca e spenta. La prova? L’Expo è cominciato e Lecco non lo “sente” nemmeno. Riconoscere il terziario e il turismo come nuova vocazione della città è letteralmente il primo punto del progetto amministrativo collegato alla candidatura di Alberto Negrini e sottoscritto da Forza Italia.”

E’ il commento dell’on. Michela Vittoria Brambilla, commissario provinciale del partito ed ex ministro del Turismo nel governo Berlusconi IV, che incalza: “Lecco non ha strutture ricettive adeguate, viabilità e parcheggi all’altezza, non offre prodotti turistici che valorizzino il lago, le nostre montagne, la nostra gastronomia. Un vero disastro, firmato sinistra”.

“Per riconoscere ed abbracciare la nuova vocazione della città – sostiene la parlamentare di Forza Italia, commissario provinciale – gli slogan non bastano, occorrono scelte radicali e coraggiose in tutti i campi. A cominciare dalle infrastrutture. Lecco non ha abbastanza alberghi, soprattutto per la fascia alta della domanda. Forza Italia vuole aumentare l’offerta. Lecco non è illuminata, Lecco non è pulita. Forza Italia la vuole illuminata e pulita. Lecco non è accogliente. Forza Italia la vuole trasformare in una meta turistica. Lecco è a pochi chilometri da Milano, ma è come se l’Expo si facesse su Marte. Forza Italia avrebbe saputo cogliere l’occasione”.

“Tutti sanno – ricorda – che Lecco si affaccia sul lago, ma il lago non è ancora diventato il motore dello sviluppo della città: noi proponiamo di trasformare in chiave turistica, con attracchi, porticcioli ed aree tematiche, l’area dalla Malpensata alle Caviate e il golfo di Lecco centro; di costruire un rimessaggio notturno per i battelli e le infrastrutture necessarie per rendere la città protagonista della navigazione lacuale e superare “l’emarginazione” che l’amministrazione di sinistra ci lascia in eredità; di alleggerire la viabilità cittadina con la ristrutturazione del parcheggio di piazza Affari, la realizzazione di un secondo parcheggio dietro la Questura e del parcheggio del Serpentino, per servire sia il centro storico che la passeggiata verso la Malpensata; di rendere l’attraversamento della statale 36 la futura circonvallazione cittadina, con un’uscita “Porto-Caviate” all’altezza di Santo Stefano”.

Questi sono i primi passi, “indispensabili – sostiene l’ex ministro – per scommettere sullo sviluppo turistico. Nel frattempo – aggiunge – bisogna colmare le lacune nell’offerta ricettiva, rafforzare il “marchio Lecco” (dal lungolago così “riveduto e corretto” fino ai luoghi manzoniani) e consolidarlo con l’offerta di altri prodotti specifici: la montagna e l’enogastronomia, per esempio, mentre il marketing dev’essere realmente orientato al turista/clienteOggi il visitatore è abbandonato a se stesso tra chiusure festive, servizi inadeguati, mancanza di informazione, cartellonistica insufficiente e “inglese alla Renzie””. Eppure Lecco potrebbe tranquillamente inserirsi in un circuito di grandi eventi, “come ha dimostrato – conclude l’on. Brambilla – l’esperienza della V conferenza nazionale del turismo che ho portato in città nel corso del mio incarico di ministro per il turismo del governo Berlusconi, l’ultimo eletto dagli italiani”. Però bisogna crederci e passare “dalle chiacchiere ai fatti”: con Forza Italia, l’unico partito che, anche a livello nazionale, ha puntato sul turismo perché ci credeva e ci crede”.