LECCO – “Premessa obbligatoria: trattando l’argomento delle fusioni di Acel Service e Lario Reti, parliamo di beni e di soldi formalmente dei cittadini, perché sono loro i proprietari effettivi e non i partiti o qualcun altro.
E’ infatti molto facile fare gli strateghi con i soldi degli altri……”dall’ antico detto Lecchese…ien bun toch de fa i sciur con i danee e la fatiga di qui alter”…
Il territorio ha bisogno di staccarsi da certe oscure logiche di partito e di condividere delle operazioni con cognizione di causa. C’è chi cerca lo scontro, la Lega cerca partecipazione e condivisione. La poca trasparenza su questa operazione sin qui tenuta fa preoccupare chi ha a cuore il bene del proprio territorio prima di quello del partito. Ai sindaci e agli altri amministratori non viene permesso di visionare la documentazione completa relativa a questa operazione dalla nomina dell’advisor ad oggi, (con la scusa che sono coinvolte società quotate in borsa quindi serve segretezza! Proprio per questo al contrario servirebbe ancora più trasparenza!…) ma poi viene chiesto loro: oggi di votare un atto di indirizzo (dopo aver firmato una lettera di intenti senza il loro assenso) e domani un progetto di fusione.
Un comportamento da parte di chi sta tirando le fila che non facilita la strada, anzi la complica enormemente, perché è irrispettoso e grave chiedere a degli amministratori pubblici di votare ad occhi chiusi quella che per qualcuno è vista come l’ultima svendita dei gioielli di famiglia. Strano questo comportamento, solitamente adottato da chi è alla canna del gas, non da chi realizza utili invidiabili. Sappia bene comunque chi sta facendo la conta che chi delibera oggi un atto di indirizzo non è detto e scontato che voterà il progetto di fusione, anzi, ho buone ragioni per credere che se il tutto resterà così opaco il progetto sarà destinato a fallire.
Voglio essere molto chiaro, la Lega Nord non è contraria a prescindere verso questo progetto, ma vuole tutelare il nostro territorio e le società lecchesi coinvolte che oggi sono dinamiche e producono utili e rischiano di essere utilizzate per coprire gli indebitamenti e le perdite di fatturato di qualcun altro. Certo lo strumento per parificare il tutto saranno i concambi, ma come possono gli amministratori entrare nel merito e verificare che il territorio non ci perda ed ottenga il giusto riconoscimento, se non hanno a disposizione i numeri, se non quelli che qualcuno vuole far trasparire? Purtroppo probabilmente proprio qui è il nodo cruciale: non c’è la volontà di far entrare nel merito gli amministratori, non volendo rendere pubblici i dati per non svelare degli equilibri che determineranno dei concambi dettati dagli equilibri politici, anziché da calcoli derivanti dai valori patrimoniali ed economici attuali e prospettici riferiti agli esercizi futuri.
La Lega Nord ha molte richieste da fare, dettate dal buon senso, non da una contrarietà a prescindere, ma per permettere agli amministratori di esprimere il proprio voto sul progetto di fusione con consapevolezza senza rischiare del proprio fidandosi soltanto delle scelte fatte dalla segreteria del PD e senza rischiare un danno erariale per il proprio ente, nella convinzione che unicamente la trasparenza e la chiarezza possano permettere la condivisione e di conseguenza il buon esito di un’operazione di questo livello. Riteniamo innanzitutto urgenti e necessari, e lo dichiamo da un pezzo, una segnalazione all’antitrust per ottenere un parere sulla correttezza delle procedure adottate e la richiesta di un parere preventivo alla Corte dei Conti che certifichi e garantisca agli amministratori che l’operazione non danneggia le società coinvolte e quindi i comuni soci.
Su un’operazione analoga con società del sud della Lombardia, la Corte dei Conti sta’ già indagando.
La Lega Nord è convinta che un’operazione del genere, di tale importanza ed impatto sul territorio, non può basarsi su un atto di fede e su una sensazione “a pelle”, al contrario serve massima trasparenza sulle procedure e sui conti. Ottenuto questo il territorio dovrà poi chiedere precise garanzie se non vogliamo trovarci call center che rispondono dall’Albania, servizi appaltati a cooperative rumene, comuni in sofferenza per l’assenza di dividendi…”
Flavio Nogara
Segretario Provinciale di Lecco Lega Nord – Lega Lombarda