Primarie PD, Damiano a Lecco: “Dobbiamo essere una scelta di discontinuità”

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L'onorevole
L’onorevole Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera dei deputati

 

LECCO –  Jobs act, pensioni, disoccupazione e voucher. Sono solo alcuni dei temi al centro del dibattito fra Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera dei deputati, ed i cittadini e lavoratori lecchesi. L’onorevole è stato ospite del comitato lecchese a sostegno di Andrea Orlando, candidato a segretario per le primarie del Partito Democratico, nel pomeriggio di venerdì presso la pizzeria “Fiore – cucina in libertà”.

Con l’onorevole, a guidare il dibattito e rispondere alle domande dei compagni di partito c’erano Veronica Tentori, deputata e membro della commissione attività produttive, commercio e turismo, Michele Castelnovo, coordinatore del comitato lecchesi con Andrea Orlando e Manuel Tropenscovino, responsabile organizzazione provinciale dei Giovani Democratici.

Da sinistra: Michele Castelnovo, coordinatore del comitato lecchesi con Andrea Orlando, l’onorevole Cesare Damiano,  Manuel Tropenscovino, segretario del circolo Giovani Democratici di Lecco e Veronica Tentori, deputata e membro della commissione attività produttive, commercio e turismo

 

Perché votare Orlando? – ha esordito Damiano, andando subito al cuore del discorso – io lo faccio con molta convinzione, non dobbiamo correggere gli errori di Matteo Renzi, ma essere una scelta di discontinuità, vogliamo percorrere una strada diversa” ha subito attaccato, contestando il doppio ruolo ricoperto dall’ex premier; “il Segretario di Partito e il Presidente del Consiglio non sono mansioni che si possono svolgere insieme, il fallimento di Renzi lo dimostra”.

La perdita dell’ideologia caratterizzante il Partito Democratico ai suoi albori si è snodata fra le varie tematiche affrontate come un filo conduttore. “L’ IMU sulla prima casa non è da PD, non dovevamo essere noi a togliere l’ultimo articolo di protezione dal licenziamento – ha continuato l’onorevole– queste sono cose da centro-destra, così perdiamo l’anima del partito e gli elettori”.

Da parte del pubblico in sala si sono sollevati, tra gli altri, temi riguardanti le pensioni e i voucher; “i working-poor diventeranno poveri continuando in questo modo, la crisi c’è e noi dobbiamo batterci per degli standard normativi e retributivi – ha risposto Cesare Damiano– siamo in un’architettura sociale malata nella quale intervenire con la legge, ed anche le tutele in caso di disoccupazione non bastano” ha aggiunto, spostandosi poi a trattare dell’attualissima questione dei voucher: “La destra ha allargato a dismisura l’utilizzo dei voucher, ora il Governo promuove un decreto drastico che crea un vuoto normativo, la mia proposta è che si torni all’uso dei voucher per lavori meramente occasionali, l’inserimento almeno di un ‘buono famiglie’ che copra mansioni quali cura dei bambini, ripetizioni o piccoli lavori domestici e alzerei il valore a 12 euro con il 25% di contributo previdenziale, anziché al 13%” ha affermato, prospettando anche la reintroduzione del lavoro a chiamata da estendere a ciascuna fascia d’età.

Per Michele Castelnovo, coordinatore del comitato lecchesi con Andrea Orlando: “il Partito democratico deve rimettere il lavoro al centro della propria agenda politica”, dello stesso avviso anche la deputata membro della commissione attività produttive, commercio e turismo Veronica Tentori, per la quale “lavoro, eguaglianza e inclusione devono essere le tre parole chiave, sostengo la candidatura di Orlando per una questione di metodo, perché devono essere rimessi al centro l’ascolto ed il dialogo, due caratteristiche del PD che ho visto sfilacciarsi negli ultimi anni”.