La filosofia come tecnica e “arte” del ragionamento. Grammatica del pensare
Fare filosofia con gli adolescenti anche negli istituti tecnici e professionali
CALOLZIOCORTE – La filosofia come tecnica e “arte” del ragionamento. Grammatica del pensare. Apertura libera e critica alla conoscenza di sé e del mondo, senza recinti settoriali. Filosofia, soprattutto, per tutti gli studenti senza distinzioni, indipendentemente dalle condizioni sociali, economiche e culturali, dalle scelte scolastiche e dalle specifiche competenze professionali.
E’ partito in questi giorni, nell’Istituto superiore “Lorenzo Rota” di Calolziocorte, con l’appoggio convinto della Dirigente Carmela Teodora Carlino, il progetto nazionale Inventio. La filosofia nell’Istruzione tecnica e professionale. Promosso dal Gruppo di Ricerca ΑΙΩΝ / AIÓN – Filosofia e Didattica dell’Università di Bologna, dall’Associazione Filò. Il filo del pensiero e dall’Associazione Amica Sofia, si propone – come si legge nel Documento programmatico – di “costituire, a partire dall’anno scolastico 2022-2023, una Rete Nazionale di Scuole capace di coinvolgere tutti gli istituti tecnici e professionali interessati, allo scopo di diffondere presso i loro studenti l’incontro con il pensiero filosofico, inteso come insieme complesso di temi di riflessione e di metodologie” a carattere innovativo e trasversale. Obiettivo principe è l’attuazione graduale di un Curricolo dalla classe 1^ alla classe 5^ che prevede per ognuna di esse 24 ore all’anno di lezioni e laboratori filosofici negli Istituti Tecnici, finalizzati all’acquisizione di competenze filosofiche (generali ma anche specifiche dei diversi indirizzi tecnici), di competenze di pensiero critico, di competenze dialogiche.
Fare filosofia con gli adolescenti: perché negli istituti tecnici e professionali?
Le osservazioni che negli ultimi anni sono state condotte in quei contesti scolastici e in quelle classi nelle quali sono state realizzate esperienze simili rilevano in modo inequivocabile che gli studenti che hanno partecipato ad un percorso di discussione filosofica hanno mostrato un incremento delle capacità linguistiche, logiche e critiche, unite a uno sviluppo delle abilità sociali. Una delle ricerche più ampie è stata condotta nel 2015 dalla Education Endowment Foundation su circa 3000 studenti tra i 9 e i 10 anni in 48 scuole inglesi.
L’obiettivo educativo di Inventio, dunque, è quello di formare, per mezzo del metodo filosofico declinato in forme innovative, adulti all’altezza della sempre maggiore complessità della società della conoscenza, attraverso lo sviluppo di competenze trasversali che permettano al futuro diplomato di gestire in modo attivo le novità del moderno modello lavorativo e socio-culturale.
Inventio al Rota, un ponte tra tecnica e umanesimo integrale
Il percorso ha già fatto i suoi primi passi, costituendo formalmente la Rete e ottenendo l’adesione di 15 scuole in tutta Italia. Nell’I.S. di Calolziocorte, la prima classe coinvolta è la 1A A.F.M., guidata – con il supporto esterno dell’esperta prof.ssa Ingrid Alloni – dalla prof.ssa Barbara Riva, che, con la prof.ssa Elisa Foti e il prof. Matteo Lentini, completa il team dei referenti del “Lorenzo Rota” in questa avventura didattica, particolarmente interessante per la scuola calolziese, punto di riferimento e polo d’attrazione per tutti i paesi della Valle San Martino e per le zone limitrofe.
L’Istituto si caratterizza, infatti, per la presenza di diversi indirizzi di studio: Liceo Scientifico; Liceo delle Scienze Applicate; Liceo delle Scienze Umane; Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale; Amministrazione, Finanza e Marketing; Costruzioni, Ambiente e Territorio; Istruzione e Formazione Professionale. Un terreno fertile, dunque, e ideale per dare senso e sostanza, anche democratica, alla costruzione condivisa di una “comunità di ricerca e conoscenza” attraverso le pratiche del dialogo filosofico. In una scuola multi-indirizzo, è ancor più cruciale, infatti, oggi, costruire ponti, stabilire connessioni, “fare rete” tra i diversi ambiti di conoscenza e indirizzi specialistici, superando la frattura tra conoscenze teoriche, scientifiche ed umanistiche, da un lato, e competenze tecniche, puramente esecutive e applicative, dall’altro. Frattura “antica”, oggi obsoleta e addirittura controproducente.
La rivoluzione del Web ha profondamente cambiato, se non ribaltato, il paradigma conoscitivo contemporaneo: la tecnica (applicazione), da un lato, non può a fare a meno della riflessione teorica, del controllo e della consapevolezza di ciò che si fa in un mondo in continuo cambiamento anche comunicativo e deve interrogarsi sul senso, sui fini e sui limiti del proprio operare; la scienza (teoria), dall’altro lato, deve mettere in conto e valutare le conseguenze pratiche delle sue scoperte, le ricadute tecnologiche, spesso pericolose e comunque spesso imprevedibili, complicate, sfaccettate e controverse (solo qualche cenno: clonazione, bioetica, intelligenza artificiale, Internet delle cose, algoritmi, fake-news, post-verità…).
Un geometra, per limitarci ad un esempio semplice, non deve solo costruire, calcolare, applicare regole e formule, ma deve anche pensare a ciò che sta attorno al manufatto, a ciò che sta prima e verrà dopo, agli uomini e alla società a cui la sua opera è finalizzata. Deve, inoltre, in questo processo, reperire, controllare, selezionare informazioni, saperle contestualizzare, presentare e comunicare con forza di verità e di persuasione e infine, se non soprattutto, ripensare di continuo il proprio lavoro e la propria identità di uomo e tecnico in modo critico, con dubbio metodico. Deve essere, insomma, non solo un esecutore specializzato, ma un “cittadino libero e pensante”. E la filosofia, “disciplina di frontiera” per eccellenza, gioca in quest’ottica una funzione indispensabile: indaga ed esplora i fondamenti comuni delle diverse discipline e della conoscenza, raccorda contenuti e discipline eterogenee, integra i diversi saperi in una dimensione quanto più possibile unitaria. In una parola, connette la dimensione umanistica e quella tecnico-scientifica della conoscenza, rendendola un’attività integralmente umana, esistenziale e civile, problematizzante, meditativa e pratica nel momento stesso.
Inventio si propone coraggiosamente di raggiungere questi fini, conoscitivi e sociali, in un’impresa che può far “tremar le vene e i polsi”; l’Istituto Superiore “Lorenzo Rota” ha accettato la sfida. E i ragazzi finora coinvolti si sono mostrati entusiasti e partecipi in queste prime fasi del cammino. Dialogano e imparano a dialogare, elaborano pensieri personali e li confrontano con altri pensieri, fanno domande, cercano risposte, trovano altre domande. In una parola, imparano a pensare.