Stop alle alghe nel lago, in queste ore l’ultimo intervento a Calolziocorte

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Il progetto era cominciato lo scorso inverno

Il Parco Adda ha coordinato gli interventi per debellare la peste d’acqua

CALOLZIOCORTE – Si concluderà proprio in queste ore il progetto di contenimento di Elodea Nuttallii nel lago di Olginate, in special modo sulla sponda di Calolziocorte. Il progetto avviato durante l’inverno da Parco Adda Nord, finanziato da Regione Lombardia e dalle società Cartiera dell’Adda Spa e Sime Energia srl, nell’ambito di compensazioni ambientali, si propone di limitare ed eradicare la presenza della specie vegetale aliena invasiva che costituisce una minaccia per la biodiversità delle comunità acquatiche in cui
si stabilisce.

Le fasi del progetto

  • Monitoraggio preliminare per stimare l’estensione del popolamento e il livello di invasività della specie.
  • Interventi di sfalcio meccanico tramite imbarcazione dotata di barra falciante che permette la rimozione dell’apparato radicale.
  • Posa e fissaggio, da parte di sommozzatori, di teloni in juta (materiale biodegradabile) ombreggiare il fondale e impedire la crescita di ricacci.
  • Posizionamento, nei tratti d’acqua senza i teli, di nuclei di macrofite autoctone in linea con la vegetazione già presente.
  • Monitoraggio post operam (5 anni).

Ecco gli interventi di questi giorni

A partire da domani, mercoledì 22 luglio, si porterà a termine nel lago di Olginate, sulla sponda di Calolziocorte, la fase 2 ovvero lo sfalcio di Elodea Nuttallii che nei primi mesi dell’anno non aveva ancora raggiunto la fase vegetativa. Si è preferito aspettare per intervenire in maniera più proficua, nel momento di espansione della pianta. Già concluse, invece, la fase 3 e la fase 4 con il fissaggio dei teloni e la posa di nuclei di macrofite autoctone in quelle aree dove, previo monitoraggio, si conosceva la presenza di Elodea. In accordo con il Comune di Calolziocorte la pianta sfalciata sarà stoccata a riva – in una zona individuata assieme all’Amministrazione – almeno 48 ore per permettere lo sgocciolio in modo da facilitare, nella giornata di venerdì, il ritiro del cumulo da parte della società che si occuperà poi dello smaltimento.

Cos’è Elodea Nuttallii? Perché combatterla?

Il nome italiano è peste d’acqua comune, si tratta di una pianta acquatica perenne a riproduzione vegetativa originaria del Nord America che nasce con scopi ornamentali per acquari e giardini, introdotta in natura per l’errato smaltimento delle acque. Oggi è diffusa anche in Europa (e nel Nord Italia) in laghi e fiumi. È costituita da esili fusti lunghi 3-4 metri, ramosi e fogliosi, predilige acque poco profonde, massimo 6-8 metri. In estate quando le radici si deteriorano, le piante si staccano dal substrato e formano il tipico tappeto galleggiante che spesso si vede sui nostri laghi. Elodea nuttallii può così dar vita a densi popolamenti monospecifici che ombreggiano e inibiscono la crescita delle macrofite autoctone con gravi conseguenze sull’habitat acquatico; inoltre impoverisce d’ossigeno l’acqua con ripercussioni negative sulla fauna ittica.