Retaggio culturale fermo nel tempo, stereotipi e pregiudizi che fanno fatica a essere superati
“Le ragazze che intraprendono percorsi tecnico-scientifici sono motivate, determinate e raggiungono risultati talvolta migliori dei colleghi uomini”
LECCO – Aula magna gremita in occasione dell’evento “Il mio lavoro è una favola. Piccole STEM crescono”, promosso dall’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti – sezione di Lecco (Aidia) e dal Polo territoriale di Lecco, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco. Il titolo della serata ha preso spunto dall’omonimo libro, una raccolta di quindici favole scritte dalle socie di Aidia Milano, in cui le professioni di Ingegnere e Architetto vengono presentate in una dimensione favolistica. L’obiettivo della serata era quello di instaurare un dialogo aperto con i più giovani e di portare un messaggio importante alle loro famiglie.
Dopo gli interventi di Manuela Grecchi, Prorettore Delegato del Polo di Lecco, di Maria Acrivoulis e Amelia Lentini, Presidenti di Aidia nazionale e Aidia Milano, i partecipanti hanno potuto ascoltare le parole del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa la quale, non potendo essere presente di persona, ha voluto con un video messaggio, portare il suo saluto e condividere alcune riflessioni sul tema STEM. “Tra i dati di una recente indagine Ipsos – cita il Ministro – l’80% dei genitori intervistati esprime una concezione tradizionale dei ruoli. Pur riconoscendo le capacità delle figlie, si ritiene che sia più facile per un maschio fare carriera e che tocchi alle figlie occuparsi della famiglia. E, ancora, molti di loro sostengono che la bravura nelle materie scientifiche è appannaggio dei maschi”.
Questi dati in realtà sono frutto di un retaggio culturale fermo nel tempo, stereotipi e pregiudizi che ancora oggi fanno fatica a essere superati. “La realtà dei fatti è che le ragazze che intraprendono percorsi formativi tecnico-scientifici – afferma il Prorettore Manuela Grecchi – sono motivate, determinate e raggiungono risultati al pari e talvolta migliori dei loro colleghi uomini. Le ragazze e i ragazzi devono poter scegliere del loro futuro in libertà, secondo le loro passioni e inclinazioni, pronti ad affrontare con coraggio i sacrifici che il percorso volto al raggiungimento dei propri obiettivi spesso comporta. Credo fortemente che le famiglie giochino un ruolo fondamentale e che debbano camminare insieme a loro e sostenerli con fiducia ed entusiasmo”.
Nel corso della serata molti dei bambini presenti hanno intervistato le autrici delle favole con domande volte a capire quali difficoltà avessero incontrato nel diventare professioniste affermate nel mondo dell’Ingegneria e dell’Architettura, quali ostacoli avessero dovuto superare una volta entrate nel mondo del lavoro, oppure quali resistenze avessero incontrato in famiglia rispetto alla volontà di intraprendere una carriera incentrata su tematiche STEM. Un bel momento in cui le relatrici hanno dialogato in maniera aperta e sincera, ciascuna portando un breve cenno del proprio vissuto.