Covid, chiuso il primo ciclo di vaccinazioni nel lecchese: sono 9 mila ora i vaccinati

Tempo di lettura: 5 minuti
I primi operatori sanitari vaccinati all'Ospedale Manzoni di Lecco

Concluso il primo ‘giro’ di vaccinazioni anti-Covid negli ospedali lecchesi rivolta ai sanitari. Ora il richiamo

Oltre 9 mila dosi somministrate. Tra i dipendenti ASST adesione al 74%

LECCO – Il primo ‘giro’ è fatto: domenica tutto il personale del settore sanitario che ha aderito alla campagna vaccinale ha ricevuto la prima iniezione del vaccino anti-Covid. Una ‘maratona’ entrata nel vivo il 4 gennaio scorso a Lecco e che ha riguardato i dipendenti dell’azienda ospedaliera, gli operatori delle altre strutture sanitarie e delle Rsa, delle aziende esterne che operano in ospedale, i soccorritori delle ”Croci’ e anche gli anziani delle case di riposo.

In tutto oltre novemila persone vaccinate. “Il piano che abbiamo redatto prevedeva di concludere il primo ciclo di vaccinazioni entro il 23 gennaio – spiega il direttore generale dall’ASST di Lecco, Paolo Favini – abbiamo accelerato, arrivando ad eseguire 800 vaccinazioni al giorno, per terminare nei tempi programmati. Così è stato”.

Un ‘giro’ chiuso con qualche giorno di anticipo a seguito di un’adesione non totale alla campagna: “Si è sottoposto a vaccino il 74% dei nostri dipendenti” spiega Favini. In numeri si tratta di 2.533 lavoratori dell’azienda ospedaliera.

Il direttore generale Paolo Favini

“Di questi è stato vaccinato il 98% – aggiunge il dg – I mancanti, 2%, perché malati o che   non hanno potuto presentarsi all’appuntamento per altre problematiche, verranno recuperati nei prossimi giorni. I dipendenti che ad oggi invece non hanno aderito alla campagna e vorranno farlo in seguito, possono comunque iscriversi e fissare l’appuntamento”.

Ammontano a 3.763 gli operatori  vaccinati delle altre strutture socio-sanitarie, delle imprese dei servizi che operano in ospedale, della Casa di Cura Talamoni e di Villa Beretta, i medici di ATS e di Medicina Generale. Sono invece 2.802 le vaccinazioni eseguite nelle Rsa, alla Clinica Mangioni, all’Istituto Medea ‘La Nostra Famiglia’ di Bosisio Parini.

Come è stato distribuito il vaccino

L’azienda ospedaliera, struttura ‘Hub’, sta coordinato la prima fase campagna vaccinale nel lecchese, dedicata agli operatori sanitari, socio-sanitari e agli anziani delle case di riposo.

“In ospedale abbiamo attivato cinque linee di vaccinazione, utilizzando il nostro personale interno, di cui tre al Manzoni di Lecco e due al Mandic di Merate, attivando una linea ulteriore a Lecco nei giorni con più vaccinazioni” spiega Favini.

Per arrivare a tutte le strutture sanitarie sul territorio e ai loro operatori “è stata predisposta un’organizzazione capillare e minuziosa”, sottolinea il dg, e inevitabilmente dettata dai tempi di conservazione del vaccino Pfizer.

“In base alla programmazione giornaliera sul territorio, la farmacia dell’ospedale scongela un numero di fiale utile ad estrarre le dosi previste, senza sprechi. Da ogni fiala, così come stabilito dal Ministero, vengono ricavate sei dosi di vaccino – spiega Favini – Ogni flacone dopo essere scongelato può essere conservato fino a cinque giorni ma, una volta che la fiala è diluita, il vaccino deve essere somministrato entro sei ore”.

Una distribuzione, dall’ospedale alle altre strutture in provincia, che ogni giorno deve avere tempi e quantità certi.

Meno dosi in arrivo? Abbiamo qualche scorta

Inevitabilmente, preoccupano anche a Lecco le notizie di una riduzione delle consegne del vaccino Pfizer per i prossimi giorni. Proprio ora che, nel lecchese, sta per iniziare il secondo ciclo di vaccinazioni:

Non sappiamo ancora quante dosi in meno siano previste, non c’è una circolare precisa. Le consegne sono settimanali e siamo in attesa della prossima. Generalmente si tratta di tre vassoi, per un totale di circa 3500 vaccini – spiega il direttore dell’ospedale- vedremo se saranno meno e se ci saranno ritardi. Dal primo ciclo è avanzata una scorta, un residuo di 1482 dosi che utilizzeremo in questi giorni. Per la seconda iniezione, serviranno le stesse dosi già somministrate nel primo ciclo, oltre novemila più altre nel caso vi siano ulteriori adesioni, quindi circa diecimila”.

Si ricomincia dai vaccinati del 27 dicembre scorso, il V-Day che ha segnato l’inizio simbolico della campagna vaccinale. “Tutti i vaccinati hanno avuto l’appuntamento per il secondo ciclo, gli è stato fissato al momento della prima iniezione – ricorda Favini – c’è un programma già scandito di appuntamenti”.

Vaccinazione di massa, accordo coi medici di famiglia

Se i tempi non sono ancora certi, le istituzioni iniziano a organizzare quella che sarà la vaccinazione di massa alla popolazione.

“Ci stiamo già lavorando – conferma Favini – con medici medicina generale stiamo elaborando un piano comune perché anche loro partecipino alle operazioni quando inizieranno. Si partirà dalle vaccinazioni di anziani e malati cronici. Con l’aiuto degli enti locali e dei sindaci si stanno individuando dei centri ampi, come palestre e altre strutture da utilizzare come punti di vaccinazione. Il sistema Lecco come sempre si dimostra pronto a rispondere”.

Ricoveri stabili nel lecchese

In attesa del vaccino, l’emergenza sanitaria continua: restano circa duecento i pazienti ricoverati negli ospedali di Lecco e Merate a causa del Covid, di cui venti in terapia intensiva.

Nello specifico sono 140 i malati al Manzoni (15 in terapia intensiva) e 66 al Mandic di Merate (4 in terapia intensiva).

“C’è stabilità nei numeri” aggiunge Favini . Nel lecchese, non si sono verificati picchi di ricoveri dopo le festività natalizie, permangono però diversi pazienti in rianimazione. “Non bisogna abbassare la guardia” conclude il dg.