Le celebrazioni a Lecco della Polizia di Stato per il 170esimo dalla fondazione
Il ricordo dei caduti e i premi agli agenti. Nel lecchese attenzione a spaccio e bande giovanili
LECCO – “Un anniversario importante: 170 anni di vita di un’istituzione che, con il proprio servizio, ha attraversato la storia del nostro Paese, ancor prima della sua unità, con una costante attenzione verso il cittadino”
Così il questore di Lecco, Alfredo D’Agostino, esordisce nel suo intervento durante le celebrazioni per l’anniversario di fondazione della Polizia di Stato, che risale al 1852. Centosettant’anni di storia che anche la comunità lecchese ha omaggiato con la partecipazione dei suoi rappresentanti istituzionali alla cerimonia che si sono svolte in mattinata.
La prima parte delle celebrazioni si è svolta nel piazzale della Questura con il ricordo e la deposizione dei fiori ai caduti della Polizia di Stato, la seconda parte è stata ospitata quest’anno dalla sala del cinema Nuovo Aquilone della Diocesi di Lecco, messa a disposizione dal prevosto Mons. Davide Milani.
L’inno di Mameli ha aperto il momento cerimoniale, intonato dai bimbi della scuola Cademartori di Introbio che, in camicia bianca e cravatta tricolore, hanno portato emozione in sala con le loro voci. Il silenzio ha invece accompagnato il momento del ricordo ai caduti e in particolare allo scomparso agente Francesco Pischedda, di cui erano presenti i genitori in sala.
Una festa di nuovo celebrata in pubblico dopo due anni di emergenza sanitaria. “Anni di pesanti ma necessarie restrizioni – ha rimarcato il questore – anni complessi, in cui la polizia ha dovuto rimodulare il proprio servizio in ragione delle mutate priorità. Siamo stati rigorosi nei controlli e nel far rispettare le leggi, talvolta risultando invisi a quella parte di cittadinanza scettica rispetto alle decisioni governative se non determinata nel non volere considerare adeguatamente la gravità della pandemia. Noi siamo stati sempre pronti a interpretare il nostro ruolo con senso di umanità ed empatia nei confronti dei cittadini travolti da disagio e disorientamento”.
Attenzione a spaccio e violenza giovanile
D’Agostino ha rimarcato l’attenzione della Questura cittadina all’attività di contrasto ad illegalità e violenza, in particolar quella domestica “che ha conosciuto una significativa impennata durante il periodo pandemico”. Il questore ha poi ricordato l’importanza del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza che consente il confronto tra forze dell’ordine e i sindaci dei territori, sulle necessità di sicurezza.
“Da parte mia – ha assicurato – saranno adottate senza ritardo tutte le misure di prevenzione e deterrenza, come l’ammonimento in caso di stalking e il daspo urbano”.
I reati su cui saranno ulteriormente rafforzati i controlli sono lo spaccio di droga, “florido investimento per la criminalità comune e organizzata” ha detto il questore, ma anche i nuovi fenomeni che preoccupano come quello delle bande giovanili “spesso minorenni dediti a intemperanze talora in reati che creano grande allarme sociale”.
Attenzione anche alla criminalità organizzata, che “non è un ricordo sbiadito ma una triste realtà”, e alle sue possibili infiltrazioni nel tessuto economico sano.
Encomi e lodi agli agenti
La festa della Polizia è stata come sempre occasione anche per premiare gli agenti che più si sono distinti durante il servizi.
L’encomio è stato assegnato all’ispettore Andrea Rados per aver coordinato, nel 2017, le indagini che hanno permesso di smantellare un’organizzazione di 14 spacciatori stranieri. A consegnargli il riconoscimento è stato il prefetto vicario Laura Maria Motolese.
Encomio e due parole di lode per il vice ispettore Emilio De Gregorio, a capo dell’attività di polizia giudiziaria che, sempre nel 2017, si è conclusa con la denuncia di 35 persone per reati legati alla droga. Lo ha premiato l’on. Pietro Fiocchi.
Per la stessa indagine ha ricevuto l’encomio e tre parole di lode anche all’assistente Andrea Fantinato, consegnatogli dalle mani del sindaco Mauro Gattinoni.
Infine, una lode è stata concessa all’ispettore capo Gennaro Commone, responsabile dell’arresto in flagranza di reato di un soggetto per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. A consegnargli il riconoscimento è stato il presidente del tribunale Ersilio Secchi.