Scioperano i lavoratori dell’azienda ospedaliera, corteo e presidi

Tempo di lettura: 4 minuti

Mobilitazione dei dipendenti degli ospedali di Lecco, Merate e Bellano

La protesta per la carenza di personale nelle strutture sanitarie

LECCO – Il taglio di 650 mila euro sul costo del personale, ferie e straordinari accumulati a dismisura, il ricorso agli interinali anziché a nuove assunzioni attraverso la graduatoria esistente, la mancata assunzione del personale in sostituzione delle assenze per maternità, il taglio del diritto al part time, la frequente modifica dell’orario di lavoro del personale dei servizi nonchè l’attivazione frequente e indiscriminata della mobilita d’urgenza: sono alcune delle principali motivazioni che hanno spinto i sindacati dalle sanità a proclamare lo sciopero dei lavoratori dell’Asst di Lecco.

I lavoratori sfilano per le strade davanti ospedale Manzoni

Due ore di sciopero, dalle 8 alle 10, oggi, venerdì, hanno interessato il personale degli ospedali di Lecco, Merate e Bellano con presidi all’esterno delle strutture sanitarie. Un messaggio chiaro quello lanciato all’azienda sanitaria dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali di ben sette sigle del settore.

presidio fuori dall’ospedale Mandic di Merate

A Lecco, i lavoratori hanno effettuato anche un corteo che si è snodato dall’ospedale Manzoni percorrendo le vie limitrofe per poi far ritorno davanti al nosocomio.

Gli altri temi sollevati dai lavoratori sono la mancata apertura dell’ambulatorio stress correlato al lavoro, le problematiche relative ai parcheggi dei dipendenti che hanno creato forti disagi, la mancata applicazione di un piano di riduzione dello straordinario e delle ferie accumulate negli anni, l’esternalizzazione o privatizzazione dei servizi e della sanità pubblica e la mancata attenzione alla sicurezza dei lavoratori.

“La prima cosa da sottolineare è il malessere dei dipendenti e di chi lavora nei reparti che oggi non hanno una sicurezza innanzitutto del loro turno di servizio, settimanalmente ci sono stravolgimenti dei turni di servizio perché c’è questa emergenza di personale e mancano le assunzioni all’interno dell’azienda” spiega Enzo Cerri sindacalista della Cisl

“Incrociamo le braccia per la cittadinanza lecchese, che si merita, pagando le tasse, una sanità Pubblica, civile e snella, i cittadini non possono aspettare mesi o anni per fare una visita” aggiunge Massimo Coppia della Uil.

La richiesta minima è una presa di coscienza da parte di questa Asst che durante l’incontro con il Prefetto ha addirittura negato che ci fossero difficoltà” conclude Catello Tramparulo della Cgil.

Anche a Merate i sindacalisti hanno fatto sentire la loro voce sottolineando la difficoltà a dialogare con i vertici dell’azienda ospedaliera. “Continuano a tenere nei nostri confronti e in quello dei dipendenti un atteggiamento arrogante e presuntuoso – commenta Francesco Scorzelli dell’Usb – Hanno cercato in ogni modo di ostacolare la partecipazione del personale allo sciopero”. Diversi dipendenti, pur non presentandosi al sit in fuori dalla hall, hanno deciso di incrociare le braccia prendendo servizio solo alle 10. Tutti i fisioterapisti in servizio al Mandic hanno aderito allo sciopero con la conseguenza che il servizio è rimasto chiuso per due ore. A singhiozzo invece il funzionamento del centro prelievi, dove, a fronte della presenza al lavoro degli impiegati amministrativi, solo una persona ha effettuato, dalle 8 alle 10, il servizio di prelievo vero e proprio. “Siamo soddisfatti dell’adesione e della partecipazione perché vogliamo mandare il messaggio all’azienda che così non va bene” aggiunge Roberta Di Virgilio, della Uil.

AGGIORNAMENTO

Da una prima rilevazione effettuata dagli uffici preposti della Asst, risulta che hanno aderito allo sciopero di questa mattina 396 dipendenti dell’area comparto (professionisti, sanitari e sociosanitari, tecnici e amministrativi) e 9 dirigenti medici su un totale di circa 3400 dipendenti dell’Asst Lecco.

A LECCO

A MERATE

SCIOPERO ANCHE ALL’UMBERTO I DI BELLANO