Regione Lombardia ha comunicato di voler affidare senza fare l’intero servizio ferroviario di propria competenza
I pendolari: “Discutibile riaffidare il servizio a chi oggi non sembra in grado di gestirlo”. Ieri, sulla nostra linea, puntuali solo il 42% dei treni
LECCO – MERATE – Regione Lombardia ha assegnato per altri dieci anni la gestione del servizio ferroviario a Trenord. A dare notizia di questa importantissima novità sono i rappresentanti dei viaggiatori di tutta la Lombardia che sono andati a spulciare il supplemento appalti della gazzetta ufficiale della comunità europea. Qui è stato infatti pubblicato il 27 dicembre 2019 l’avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico con il quale “Regione Lombardia ha comunicato la propria intenzione di affidare senza gara l’intero servizio ferroviario di propria competenza per il periodo 2021-2030”.
Nel testo il nome di Trenord non è stato mai nominato nel rispetto delle procedure di Legge, ma, rimarcano i pendolari “è evidente che il soggetto affidatario sarà Trenord S.r.l. (come anche anticipavano alcune dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Claudia Maria Terzi negli scorsi mesi e come confermato da altre dichiarazioni più recenti)”.
Ieri, martedì, un rientro dalle festività natalizie da incubo
Una scelta che, seppur per certi versi attesa, ha creato più di un malumore tra i tanti utenti che ogni giorno devono fare i conti con la roulette russa di ritardi, soppressioni e cancellazioni, spesso comunicati all’ultimo momento e senza preavviso. Non è un caso se nell’ultimo incontro promosso ad Osnago tra i pendolari e gli amministratori del territorio, era emersa a gran voce la richiesta di affidare il servizio ferroviario a qualche altro operatore. (per leggere l’articolo clicca qui).
Solo ieri, martedì, al rientro dalla festività natalizie, per citare i dati raccolti dal portavoce del comitato dei pendolari del Meratese Francesco Ninno sulla linea S 8 Milano – Carnate – Lecco solo il 42% dei treni è arrivato a destinazione in orario ( o comunque con un ritardo contenuto sino a 5 minuti). “Ho preso nota dei treni da inizio servizio fino alle 23: sulla nostra linea sono circolati 61 treni: di questi quelli arrivati a destinazione in orario (o comunque con un ritardo contenuto sino a 5 minuti) sono stati solamente 26. Gli altri, pari al 58 % dei treni è giunto in ritardo o è stato cancellato o è stato limitato. Preciso che i treni cancellati fino ad ora oggi sono stati 2 e ben 8 quelli limitati”.
Un riaffidamento discutibile
Un disservizio notevole, a fronte del quale i pendolari rimarcano ancora più a voce alta le perplessità per aver riaffidato a Trenord il servizio: “Non contestiamo tanto né l’aggiudicazione diretta in sé né dalla durata del contratto visto che al di là delle teoriche possibilità offerte dalla Legge, il mercato dei servizi ferroviari è tutt’altro che aperto. Le nostre perplessità nascono dai contenuti e da obiettivi del Contratto di Servizio che la Nostra Regione, in rappresentanza di tutti i propri contribuenti, sta provvedendo a compilare con Trenord, per una cifra complessiva di circa 5 miliardi di euro”. Il messaggio è chiaro: “Affidare per altri 10 anni a chi non sembra in grado di gestire oggi neanche l’esistente servizio a livelli di decenza, peraltro con un aumento della spesa pubblica, senza pretendere immediati e sensibili miglioramenti è, quantomeno, assai discutibile. Regione Lombardia deve quindi dimostrare ai cittadini che tale scelta è stata ponderata a 360 gradi e che sia risultata davvero quella con meno controindicazioni”.
Le domande alla Regione
Per i rappresentanti dei pendolari c’erano altre strade da percorrere: “Perché non si predispone, ad esempio, una gara per il management (cioè rinnovare il contratto alla medesima Impresa ma sostituendone la dirigenza secondo criteri oggettivi, meritocratici, verificabili)? E perché non dare un segnale svolgendo una gara o incaricando altri per qualche direttrice, anche quelle con minore frequentazione?”. Da qui la richiesta alla Regione di documentazione solida a dimostrazione dell’assenza di alternative praticabili, totale trasparenza nella contrattazione con Trenord, il ripristino della modalità ferroviaria per tutte le corse rimaste auto sostituite dal cambio orario del dicembre 2018 (Seregno-Carnate, Rovato-Bornato, Regionali Valtellina, ecc.) e il mantenimento integrale di tutte le promesse di potenziamento e miglioramento che abbiamo letto, testimone l’Unione Europea. Anche la governance di Trenord dovrà essere ridiscussa in coerenza con il nuovo Contratto e con la disponibilità dei nuovi rotabili di proprietà regionale (che al termine di tutte le consegne saranno 307, la quasi totalità della flotta Trenord)”.
Richieste e domande che arrivano oggi, mercoledì 8 gennaio, un giorno che si preannuncia nuovamente caldo per i pendolari alle prese con lo sciopero indetto dall’Orsa.