Soste selvagge nonostante il grande parcheggio all’ingresso: “E’ questione di rispetto e di civiltà”
Il preside ha scritto una circolare per richiamare all’ordine genitori e docenti: “Ne va della sicurezza dei miei studenti”
MERATE – “Come preside devo preservare la sicurezza di tutti i miei studenti. Il che vuol dire permettere loro di utilizzare il camminamento pedonale, contrassegnato dal colore rosso. Cosa impossibile se alcuni genitori continuano a parcheggiare lì l’auto come se nulla fosse”.
E’ infastidito e anche un po’ scocciato Stefano Motta, preside del Collegio Villoresi, a fronte del mancato rispetto, per l’ennesima volta, di alcune norme di elementare convivenza civile.
La circolare a genitori e docenti
Stanco di vedere le auto parcheggiate sopra la fascia rossa, contrassegnata con tanto del simbolo di un omino e di cartelli, il preside ha scritto venerdì scorso una circolare rivolta sia ai docenti che ai genitori. La lettera parte da un presupposto: non si può mancare mai di civiltà, a maggior ragione in una scuola. “Il rispetto dell’ordine e di alcune norme di elementare convivenza civile sono indispensabili in qualsiasi ambito del vivere civile, importanti in una struttura educativa come una scuola, irrinunciabili per chi voglia frequentare la nostra, di scuola”.
Irritato dai mozziconi di sigaretta nelle fioriere
Motta si è detto in particolar modo irritato dalla presenza di mozziconi di sigaretta nelle fioriere e nei vasi predisposti appositamente per rendere accogliente l’ingresso della Scuola dell’Infanzia e l’accesso alla Portineria. “Per legge è vietato fumare all’interno degli istituti scolastici, ivi comprese le aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni. Quindi il divieto di fumo si applica perciò non appena varcato il cancello di ingresso di via Monsignor Colombo”. Quanto al divieto di gettare i mozziconi nei vasi dei fiori “questo è normato dalla buona educazione, che non ha confini né aree di specifica pertinenza”.
Un problema, quello dei mozziconi lasciati in tutti i posti tranne che in quelli giusti che va di pari passo con quelle delle auto, abbandonate a loro volta in strada, ben lontano dall’apposito parcheggio. “Sia chiaro, la maggior parte dei genitori parcheggia la propria auto negli appositi spazi. Ma c’è chi, invece, piuttosto che fare un minuto a piedi, la lascia sul percorso pedonale davanti all’ingresso della scuola”.
“E’ un problema di sicurezza e di educazione”
Una situazione fotografata venerdì e finita nuovamente sotto l’obiettivo oggi, martedì, nonostante la circolare. “Il problema è anche che con quelle auto lasciate in strada eventuali mezzi di soccorso farebbero fatica a passare. Venerdì, alle 13.30, i pullman che riportavano a scuola gli studenti delle medie e della V primaria hanno dovuto fare retromarcia tra autovetture – con conducente al volante – stolidamente immobili parcheggiate a cavallo della linea di delimitazione del percorso pedonale. La stessa cosa alle 16.15, poco prima dell’uscita degli studenti della scuola primaria”.
E dire che la segnaletica orizzontale indica con chiarezza che la fascia rossa delimita il percorso pedonale sicuro ed è vietato sostare in quell’area. “Purtroppo anche in questo caso, la norma di regolamento viene applicata da ciascuno secondo il personale tasso di educazione”.
La scuola è ben dotata di parcheggio
Un problema, quello del parcheggio selvaggio, che Motta definisce sciocco: “Ci fosse u problema di carenza dei posteggi, potrei anche capire. Ma qui abbiamo un’area deputata alla sosta capace di ospitare circa 120 auto. Non abbiamo un problema ed è sciocco crearlo. Perché, ripeto, quelle auto lì parcheggiate creano un problema ai miei studenti che vogliono entrare a scuola in tutta sicurezza. E creano anche un problema educativo non indifferente perché come faccio a essere credibile come educatore se insegno che quella linea rossa è di pertinenza dei pedoni e poi gli adulti ci parcheggiano l’auto?”
Considerazioni a cui il preside ha aggiunto, su Facebook, una provocazione tratta dal libro di Saverio Tommasi “Siate ribelli, praticate gentilezza”: “Io credo che alla base del bullismo e dell’arroganza alle superiori ci sia un Suv parcheggiato sul marciapiede dai genitori durante le elementari”.