L’omaggio a Giusi Spezzaferri fa vibrare il “suo” Auditorium

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Commosso il marito Alberto Denti: “Una serata così è come una calda carezza sul cuore”

Musica e parole protagoniste della serata promossa per ricordare Giusi Spezzaferri: intitolato a lei l’Auditorium del Comune

Giusi Spezzaferri

MERATE – Sicuramente l’avrà sentito anche lei lassù in cielo. Il calore, l’affetto, l’amore della sua Merate, tutta stretta nell’auditorium che ora porta il suo nome. Commozione ed emozione ieri sera, giovedì, per il sentito e partecipato omaggio a Giusi Spezzaferri. Definirla semplicemente assessore alla cultura sarebbe poco. Perché Giusi era prima di tutto una donna capace, con il suo sorriso aperto e contagioso, di aprire le porte e spalancare i cuori. Fiera e orgogliosa delle sue origini meridionali, si era inserita nel tessuto sociale meratese diventando per tutti un punto di riferimento.

Gremito l’auditorium che ora porta il suo nome

Vulcanica, intraprendente, sempre in movimento e… perennemente in ritardo, Giusi non ha mai lesinato, in 60 anni di vita, affetto e riconoscenza. E la prova è arrivata anche ieri sera quando l’auditorium da lei fortemente voluto si è animato con le voci, i pensieri, le note delle sue amate associazioni, riunite tutte insieme nel suo ricordo.

Questa serata è una calda carezza sul cuore. Certo non ci sottrae al dolore, ma ci riscalda e consola. Ringrazio l’amministrazione per l’intitolazione, la consulta che ha organizzato l’evento e le associazioni che l’hanno reso così pieno di contenuti e di spiritualità” ha detto non riuscendo a trattenere le commozione il marito Alberto Denti al termine della serata, quando l’anziana madre di Giusi, Maria, è stata omaggiata con un mazzo di fiori.

Il marito Alberto Denti

Io e Giusi discutevamo su tutto, ma alla fine faceva sempre quello che voleva lei – ha aggiunto il sindaco Andrea Massironi, dando a sua volta il ritratto di un assessore capace di andare ben al di là dei contorni formali del suo ruolo – Ora posso dirlo. Sono contento di non aver trovato l’accordo sulla persona a cui intitolare questo auditorium perché, appena ho saputo la tragica notizia, ho pensato subito a lei”. Una cerimonia semplice, arricchita poi dal vibrante e appassionato spettacolo messo in scena dalle associazioni meratesi con la consulta Istruzione e Cultura a fare da cabina di regia.

Giusi Spezzaferri
Il sindaco Andrea Massironi svela la targa dell’Auditorium intitolato a Giusi Spezzaferri

Ad aprire la serata è stato appunto il momento in cui è stata svelata la targa, posta all’ingresso dell’Auditorium, con inciso il nome di Giusi. Tantissime le persone che si sono ritrovate nell’atrio di Palazzo Tettamanti per tributare un omaggio sentito e commosso. Con parole cariche di riconoscenza, l’assessore Federica Gargantini, che proprio da Giusi ha ricevuto il testimone, ha ricordato la passione tenace di Spezzaferri, il suo essere sempre a disposizione per le associazioni e i cittadini. “Giusi ha sempre supportato e valorizzato le Associazioni meratesi e non solo, per progettare insieme e favorire iniziative culturali rivolte alla comunità meratese, con l’intento di allargare gli orizzonti culturali della sua amata città d’adozione. Pur consapevole del progredire inesauribile della sua malattia, è sempre stata una presenza costante lavorando senza mai risparmiarsi, mai venendo meno alle responsabilità del suo ruolo”.

Il coro Suono Antico

Entrati poi all’interno dell’Auditorium, sono state le parole e la musica a farla da padrone. L’Aria sulla Quarta Corda di Bach, suonata con le luci spente in sala, ha aperto ufficialmente il tributo. A nome della consulta, il presidente Roberto Ciofi ha ricordato le tante volte in cui ha dovuto aspettare Giusi, perennemente in ritardo, “perché qualcuno l’aveva fermata per strada o perché lei stessa aveva fermato qualcuno per parlare e confrontarsi con lui. Era molto più che un assessore, era una persona amica dalla quale si poteva stare sicuri di essere sempre accolti con un sorriso e mi permetto di dire che quel sorriso, noi, lo avremo per sempre stampato in fronte”.

Il palco è stato poi occupato dai cantori del coro Suono Antico mentre subito dopo è toccato a Patrizia Riva, presidente di ”Dietro la lavagna”, leggere una bella lettera di ricordo, intanto che venivano proiettate delle significative immagini relative all’assessore scomparso. “Il coro, che allora si chiamava coro polifonico Sabbioncello, è stata la chiave per aprire le porte del tessuto sociale di Merate, città sempre stata un po’ gelosa dei suoi tesori”.

Patrizia Riva

“Divenne un punto di riferimento per molte associazioni e poi assessore prima con Robbiani e poi con Massironi. Dal suo felice matrimonio con Alberto non nacquero figli, e la sua amatissima creatura è stata quindi la città di Merate, che voleva accogliente e piena di bellezze. Si è sempre battuta come una leonessa per difendere le sue idee, dalla biblioteca che sognava di arricchire a Villa Confalonieri, passando per il collegio Manzoni, e le sue tante iniziative da Merateneo, il maggio manzoniano e la rassegna di cinematografia inserita nel circuito lecchese”.

Piccoli Idilli

“Ha combattuto nel campo delle pari opportunità e per l’integrazione e ha dato una mano anche al comitato gemellaggi. Era un uragano di idee con cui travolgeva gli amministratori, i tecnici con tenacia e sorridente energia. La sua vita è stata un dono per chi l’ha conosciuta e amata come ricordato anche da don Bruno Croci durante il funerale”.

Scuola di musica San Francesco

Spazio quindi a Piccoli Idilli che ha voluto omaggiare l’assessore scomparso con una lettura relativa alle donne africane, mentre Ronzinante ha trovato nelle parole ironiche e brillanti di Stefano Benni la chiave per fornire un ulteriore ritratto di Giusi. Dopodiché largo ancora alla musica con due brani proposti dalla scuola di musica San Francesco, dedicati a Giusi e alla sua mamma Maria: “Tante cose abbiamo realizzato e tante ne realizzeremo ancora pensando a lei”.

Ronzinante

ArteE20 ha scelto invece un omaggio in poesia, affidando la lettura dei brani a Elena Rughetto. Toccanti le parole della poetessa americana Emily Dickinson. Poi, è stata la musica a tornare protagonista con l’esibizione corale dei musicisti della banda sociale meratese insieme al coro La Torr e Suono Antico impegnati nell’esibizione di alcuni brani della Missa Brevis.

Banda sociale, coro La Torr e coro Suono Antico