Merate: la fiamma olimpica Milano – Cortina 2026 ha fatto tappa in città

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Ieri pomeriggio, domenica, la tappa in centro dopo il corteo per le vie della città

In piazza Prinetti la testimonianza di coach Daniele Riva, allenatore di basket in carrozzina

MERATE – La fiamma olimpica di Milano – Cortina 2026 ha fatto tappa in città. Sono stati numerosi gli atleti e le famiglie che ieri pomeriggio, domenica, hanno preso parte alla cerimonia olimpica ospitata nel centro della città con il corteo che, partito dall’oratorio, ha fatto tappa in piazza Prinetti per un momento celebrativo sull’importanza dello sport e di una sana competizione. L’iniziativa, denominata Orasport on Fire Tour, è stata promossa dalla Diocesi di Milano con il coordinamento dell’assemblea sinodale decanale e la collaborazione delle società sportive del territorio.

Al progetto hanno preso parte ieri la Rotellistica Roseda, l’osgb Merate Calcio, i Rhinos Basket, Reiwa karate -do, Gso Paderno d’Adda, Nova Danza, Merate Atletica, Psycho Dog Merate con gli atleti che si sono passati di mano in mano la fiamma olimpica percorrendo tutto il centro storico fino ad arrivare sotto la Torre.

Qui, accolto dal sindaco Mattia Salvioni in fascia tricolore, Daniele Riva, allenatore di basket in carrozzina campione d’Italia e bronzo europeo con la nazionale u18, ha raccontato la sua esperienza di sportivo: “Mi ritengo una persona normalissima: da molti anni faccio l’atleta e ai più piccoli dico sempre di andare a divertirsi perché è importante che lo sport faccia crescere i ragazzi rispettando i tempi di ogni persona”. Senza troppi giri di parole, ha aggiunto che “quando uno entra in palestra, entra per vincere: la vera sfida per un allenatore è quello di mettere in condizione l’ultimo dei suoi giocatori di essere determinante per la vittoria. Una squadra cresce insieme, con il rispetto a fare da collante a ogni situazione”.

 

Quanto alla sua esperienza personale di sportivo paraplegico, ha rimarcato: “Non è verto che dopo l’incidente non mi sono fermato. Ma a un certo punto ho capito che la vita non si fermava ad aspettarmi”. Da qui lo slancio a rimettersi in gioco consapevole del grande valore di fondo dello sport, testimoniato in maniera cristallina delle Olimpiadi, segno di apertura e dialogo, confronto sano e crescita.

Una testimonianza vibrante che ha colpito le persone presenti, a cui ha fatto seguito il brve intervento del Decanato don Fabio Biancaniello. Dopodichè, tutti in oratorio per gustarsi l’ottima merenda messa a punto dalla mamme dell’oratorio.

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