Il racconto dell’odissea vissuta ieri da un imprenditore lecchese
L’uomo, coinvolto in un incidente a Brivio, è rimasto per 11 ore nella sala di aspetto
MERATE – Dalle 10 alle 21 al Pronto Soccorso dell’ospedale Mandic senza essere visitato da un medico. E’ l’incredibile odissea vissuta ieri, giovedì 28 febbraio, da un imprenditore lecchese. Come tutti i giorni l’uomo si stava recando al lavoro nella zona di Osnago quando è stato coinvolto in un incidente a Brivio.
L’incidente a Brivio poco prima delle 8 di mattina
E’ lui stesso a raccontarci quanto avvenuto: “Poco prima delle 8, sono stato violentemente tamponato da un’altra autovettura. La conducente non si era evidentemente accorta che le auto che la precedevano si erano fermate per consentire l’attraversamento sulle strisce di un pedone. Portata l’auto dal carrozziere e liberata la strada, poco dopo le 9.30 sono stato accompagnato al Pronto Soccorso di Merate da mia figlia, nel frattempo giunta sul luogo dell’incidente”. L’imprenditore accusava forti dolori alla schiena ed al collo e aveva anche giramenti di testa.
Ingresso come codice verde alle 10.06
Spalancate le porte dell’ospedale, è iniziata l’odissea. “Sono stato accettato con codice verde alle 10.06 e fatto accomodare nella sala di aspetto, previa misurazione della pressione da parte di una infermiera. Quest’ultima mi ha riferito: “Ha valori alti, dovrò misurarla ancora tra un oretta””. Un’indicazione caduta invece nel vuoto. “Dopo circa 7 ore di inutile attesa sulla seggiola di plastica della sala di aspetto ho chiesto informazioni allo sportello, per conoscere il mio destino, e l’infermiera gentilmente mi ha risposto: ”Questo non è un carcere, se ne può andare quando vuole”.
Un’attesa infinita
Il lecchese decide comunque di aspettare pazientemente il suo turno. Intanto è già arrivata l’ora di cena. “Dopo ulteriori 4 ore, senza che nessun medico si facesse vivo per valutare il mio stato di salute, impossibilitato per i dolori a stare seduto sulla seggiola di plastica, ho chiesto nuove informazioni allo sportello, e la risposta è stata: “Non siamo pagati per dare informazioni””.
Alle 21 l’abbandono dell’ospedale
Una risposta che ha fatto traboccare l’acqua dal vaso: “Alle 21 ho deciso di lasciare il Ps senza essere mai stato visitato da un medico. Nella sala è rimasta ad aspettare una ragazza, accompagnata dalla madre perché aveva avuto un malore in auto, che era entrata al Ps alle 9 del mattino. Questo è quanto successo nella giornata di ieri, credo che ogni commento ulteriore sia superfluo”.
Di Ps e del Mandic se ne è parlato anche in consiglio
Una testimonianza che riaccende i riflettori sulla carenza di organico all’ospedale di Merate, e in particolar modo al Pronto Soccorso. Della questione se ne è anche discusso mercoledì sera in consiglio comunale grazie a una mozione presentata da Sei Merate. Il gruppo di minoranza aveva chiesto di indire un consiglio aperto con invitato d’eccezione Paolo Favini, dg dell’Asst di Lecco per capire le intenzioni e i progetti dell’azienda ospedaliera sul presidio di via Cerri. Pur respinta dalla maggioranza e sostituita con un nuovo emendamento, la mozione è stata condivisa per molti aspetti da diversi amministratori, anche di maggioranza.
Tra questi, l’assessore Massimiliano Vivenzio che aveva sottolineato, tra le difficoltà del Mandic, proprio l’essere sotto organico al Pronto Soccorso.