Parroco per più di 30 anni uno, maestra per oltre 40 anni l’altra, hanno lasciato un segno indelebile nella comunità di Santa Maria Hoè
Intitolato a don Carlo Turrini il parchetto vicino alla scuola, dove oggi sono state svelate due targhe in memoria della maestra Luigia Bertoni
SANTA MARIA HOE’ – Hanno lasciato un segno indelebile nella comunità che ora li ricorderà per sempre con le targhe affisse in paese. Santa Maria Hoè ha omaggiato questa mattina, lunedì, don Carlo Turrini e la maestra Luigia Bertone, due persone che il sindaco Efrem Brambilla non ha esitato a definire due istituzioni del nostro paese.
La cerimonia si è aperta alle 8.30 con la celebrazione, in chiesa parrocchiale, della messa in suffragio di don Carlo Turrini, indimenticato sacerdote della parrocchia della Beata Vergine Addolorata venuto a mancare il 6 maggio di tre anni fa. “Per tantissime persone, anche giovani come me don Carlo è stato una guida e un punto di riferimento importante – ha precisato il primo cittadino -. Siamo contenti di intitolare a lui l’area verde che comprende il parco giochi, la baita degli alpini e la pista d’atletica.In questo modo manterremo sempre vivo il suo ricordo perché anche i giovanissimi che non hanno potuto conoscerlo chiederanno informazioni a genitori, nonni e parenti su di lui”.
Parroco di Santa Maria Hoè dal 1978 al 2009
Trentuno gli anni di servizio pastorale svolti nella comunità di Santa Maria Hoè, preoccupandosi, giorno dopo giorno, del benessere e della vita di ogni parrocchiano. “Non ha mai smesso di dare consigli e di aiutare anche quando non era più parroco. Ci telefonava e si informava sullo stato di salute della sua comunità. Per noi tutti è stato come un padre, attento e premuroso”.
Sempre presente e capace di dire la parola giusta al momento giusto, don Carlo si era impegnato anche molto per tenere in vita e ristrutturare le chiesine disseminate nelle tante frazioni del paese. “Grazie al suo impulso molti residenti hanno promosso negli anni feste il cui ricavato è stato utilizzato poi per restaurare questi piccoli gioielli, patrimoni di una fede antica e genuina”.
Un sacerdote innamorato di Santa Maria Hoè e dei suoi cittadini
Per Brambilla il sacerdote scomparso all’età di 83 anni ha saputo dare alla comunità un’identità. “Ha amato davvero Santa Maria e i suoi cittadini, senza escludere nessuno”. Don Carlo è stato ricordato anche dalla presidentessa del consiglio di amministrazione della scuola dell’infanzia Gorizia. Il salone di questa scuola è stato già intitolato a lui lo scorso anno.
“Don Carlo ha mantenuto con noi un legame profondo e sincero. Lo ricordiamo davvero con affetto e gratitudine” le parole di Licia Mozzanica. Un intervento seguito da quello di Omar Tavola, presidente del centro culturale Giovanni Paolo I. “Ci è sempre stato vicino sia nel diffondere il pensiero di Papa Luciani agli altri sacerdoti che nelle nostre attività di informazione”.
Il tributo alla maestra Luigia Bertone
Scoperta la targa in memoria di don Carlo, ci si è trasferiti alla scuola primaria maestra Luigia Bertoni. Il sindaco ha puntualizzato: “La scuola era già stata intitolata a lei dalla Giunta Tavola – Corbetta. Ma non si era mai tenuta una cerimonia di intitolazione, impreziosita quest’oggi dal dono, da parte dei familiari, di due targhe, una posizionata qui all’entrata della scuola e l’altra all’ingresso di via Ronchetto, la strada che nel giro di qualche tempo verrà intitolata a don Carlo Turrini”.
Maestra a Santa Maria dal 1911 al 1947, Luigia Bertone ha rappresentato un punto di riferimento per centinaia di alunni. “E’ stata maestra di mio nonno che la ricordava sempre e anche don Massimo se la ricorda anche se non è riuscita ad averla come insegnante perché era già andata in pensione”.
Il ricordo dei parenti
Impegnata molto nel sociale, tanto da istituire nel vecchio ospedale l’asilo Gorizia e da inventare il recupero serale con lezioni gratuite per i ragazzi che non potevano studiare, la maestra Bertone ebbe quattro figli, Pierino, Maria, Franceschino ed Eugenio Fumagalli.
Il suo profilo è stato ricostruito con minuziosi particolari dai parenti che hanno ricordato come la “nonna” “annotasse tutto sul registro di classe, diventato una sorta di diario dove appuntare gioie e dolori”. Insegnante durante entrambe le guerre mondiali, la donna ricevette nel 1954 dalla direzione didattica governativa di Merate e dal sindaco Marco Semenza, la medaglia d’oro come riconoscimento del servizio svolto alle scuole del paese. “Siamo orgogliosi di una donna così determinata nel lavoro, sempre ricordata con tanto affetto dai suoi ex alunni e dai loro parenti”.