Da una settimana è partita la nuova raccolta dell’indifferenziato
Sacco rosso e codice utente. Una sperimentazione iniziata in sei Comuni. Ecco come i primi risultati
OGGIONO – Addio sacco trasparente: ormai da qualche giorno i cittadini di sei comuni lecchesi stanno provando una nuova modalità di raccolta dei rifiuti indifferenziati, con un sacchetto di colore rosso, ma non è certo il cambio cromatico a fare la differenza. La novità è il codice identificativo dell’utente (intestatario Tari) posto sul sacchetto in questione che consentirà in futuro di introdurre un meccanismo tariffario che tenga conto delle quantità di rifiuti effettivamente conferiti da ciascun utente.
I sacchi rossi, distribuiti gratuitamente, sono grandi 40 litri per le utenze domestiche e 110 litri per le utenze non domestiche. Al sacco rosso si aggiunge quello azzurro, destinato alla raccolta di pannolini, pannoloni e traversine, che deve essere richiesto dalle famiglie al comune di residenza.
I primi a sperimentare la raccolta puntuale, coordinata da Silea, sono cittadini e attività di Colle Brianza, Dolzago, Ello, La Valletta Brianza, Oggiono e Santa Maria Hoè. Il primo giro di raccolta è stato effettuato ovunque ed ora ci si appresta al secondo. Abbiamo quindi chiesto alle amministrazioni quali sono i primi riscontri.
Al primo giro, non conforme il solo 5% dei sacchi
“Sabato è stato il primo giorno per noi – spiega il sindaco di Oggiono, Chiara Narciso – nel complesso non è andata male, la maggior parte dei cittadini ha conferito correttamente, direi il 95%. Ci aspettavamo un margine di questo tipo, è normale al primo giro di raccolta. Qualche sacco quindi è rimasto per strada, contiamo che man mano tutta la cittadinanza prenda confidenza con questa nuova modalità”.
“Da parte nostra stiamo continuando a distribuire i sacchi a quanti si stanno recando ancora in questi giorni a recuperarli in municipio – prosegue il sindaco di Oggiono – la comunicazione è stata fatta in molti modi, casa per casa, sui giornali, non è mancata ma crediamo sia fisiologico, all’inizio di una sperimentazione, qualche piccolo problema sui cui correggere il tiro”.
Anche a Dolzago, spiega il sindaco Paolo Lanfranchi, “circa il 5% dei sacchi non era conforme, ce l’aspettavamo, all’inizio è normale che sia così, questo è un periodo di sensibilizzazione delle persone”.
“La lamentela più frequente da parte del cittadino è sul fatto che i sacchi siano piccoli – ha aggiunto Lanfranchi – sono di quelle dimensioni perché l’obiettivo di questa sperimentazione è ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato. Ne sono stati distribuiti 26 a famiglia, se ne viene consumato uno alla settimana sono sufficienza per qualche mese. In ogni caso il Comune ne fornirà di ulteriori”.
Lo scatto di consapevolezza c’è stato
“Sta andando bene. C’è solo una piccolissima parte di popolazione che non ha ancora ritirato i sacchi rossi e qualcun’altro che ha fatto qualche errore nel conferimento dei rifiuti, ma il bilancio dell’avvio della sperimentazione è positivo”. A parlare è il sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla che lunedì prossimo si recherà insieme agli operatori di Silea strada per strada per verificare come sta andando la sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti.
“Voglio esprimere i complimenti ai cittadini che hanno subito ingranato la marcia giusta conferendo in maniera corretta. Ho notato che l’avvio di questa sperimentazione, che non riguarda ancora l’aspetto tariffario, ha comportato uno scatto di consapevolezza da parte dei cittadini. In molti mi hanno contattato per chiedermi chiarimenti e puntualizzazioni sull’esatto conferimento dei rifiuti e questo non può che essere un aspetto positivo”.
Brambilla sottolinea anche che per ora la sperimentazione riguarda solo il conferimento dei rifiuti e non la tariffazione: “Quest’ultimo aspetto è di competenza comunale e non è previsto attualmente. Verrà vagliato in un secondo momento anticipato da tutte le spiegazioni e presentazioni del caso”. Ci sarà ancora un periodo di tolleranza degli errori e poi si partirà con le multe: “Sinceramente mi aspettavo più caos e maggiori errori. Invece il servizio è partito bene: non abbiamo trovato rifiuti sparsi in giro per il paese”.
Cosa mettere nel sacco rosso?
- rifiuti contaminati da residui alimentari
- posate in plastica
- borse, scarpe e ciabatte rotte
- stracci
- carta sporca e fazzoletti di carta
- oggetti in gomma
- gusci di cozze e vongole
- grucce appendiabiti in plastica
- lettiere ed escrementi di animali
- giocattoli rotti privi di componenti elettronici
- dvd e cd
- oggetti in plastica dura (articoli casalinghi)
- mozziconi spenti di sigarette
- radiografie
- cenere spenta di stufe e camini