Successo per il convegno on-line organizzato dal Cai Lombardia all’interno di Monti Sorgenti
“Alpinismo o arrampicata? L’importante è fare ciò che si è portati a fare con rispetto e onestà”
“Avete trasformato la montagna in sentimento e dai sentimenti nasce tutto il resto”. Con queste parole il presidente del Cai Lombardia Emilio Aldeghi ha ringraziato i tre ospiti che nel pomeriggio di oggi, 4 giugno, hanno animato il convegno organizzato all’interno della rassegna Monti Sorgenti dal titolo “Arrampicata classica e in falesia, convergenze e divergenze”.
Nelle sale dell’Osservatorio Alpinistico Lecchese di Palazzo delle Paure tre grandi nomi dell’alpinismo – Federica Mingolla, Silvio “Gnaro” Mondinelli e Matteo Della Bordella – hanno parlato del loro rapporto con la montagna a 360 gradi attraverso il racconto di esperienze personali e video. Due ore davvero intense che hanno consentito di entrare nell’intimo di questi tre personaggi: gioie, paure, etica, soddisfazioni, sogni, il rapporto con gli affetti, con la vita e con la morte.
La giornalista Sara Sottocornola ha condotto il convegno organizzato dal Cai Lombardia che è iniziato con i saluti istituzionali dell’assessore del comune di Lecco Giovanni Cattaneo che ha ricordato come la montagna sia legata a tre temi cari all’amministrazione: “L’esempio per i giovani, l’attrattività turistica del nostro territorio e la sostenibilità ambientale”.
Arrampicata e alpinismo sono due discipline convergenti? Questa la domanda a cui si è cercato di dare una risposta. Mingolla, fuoriclasse della falesia; Mondinelli, alpinista e guida con all’attivo la salita di tutti i 14 ottomila senza ossigeno e Della Bordella, alpinista con una forte propensione per l’esplorazione: tre modi totalmente differenti di vivere la passione per la montagna ma con tantissimi punti di contatto nel modo di vedere le cose.
“Credo che ognuno di noi nasca con qualcosa di particolare dentro – ha detto Mondinelli -. L’importante è fare ciò che si è portati a fare con rispetto e onestà. L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di non provare invidia ma solo ammirazione per qualcuno che fa qualcosa di diverso da noi. Nella vita bisogna essere positivi”.
La passione, il sacrificio, gli allenamenti e poi valori come l’amicizia, o la sete di conoscere sempre nuove persone, nuove culture per arricchire un bagaglio che non conosce confini: “Arrampicata e alpinismo sono convergenti e il dialogo di stasera lo conferma – ha detto Della Bordella -. Pur facendo cose diverse condivido e sento mio tantissime cose che sono state dette da Federica e Gnaro”.
“L’arrampicata è stata il mio modo per amare la montagna – ha concluso Mingolla -. Il mio modo di andare in montagna è quello di trovare la via più verticale per arrivare in cima a qualcosa che mi fa stare bene. Credo che l’arrampicata sia uno dei tanti aspetti dell’alpinismo”.
Un evento riuscito e che ha regalato tantissimi spunti di riflessione. L’ultimo appuntamento con la rassegna Monti Sorgenti è in programma giovedì 10 giugno con una serata dedicata al 60° anniversario della spedizione lecchese al McKinley.