Cgil alla politica: “Mettere al centro il lavoro, a Lecco persi 20mila posti”

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LECCO – “Siamo alla vigilia di un importate appuntamento elettorale che può determinare, per noi e per il Paese, un cambio di passo assolutamente necessario e che deve rimettere al centro le questioni del lavoro, i bisogni e le domande dei lavoratori e dei pensionati che la nostra organizzazione rappresenta”.

E’ il segretario generale della Cgil Lecco, Wolfango Pirelli, ad aprire venerdì mattina una riunione dell’Attivo Provinciale dei Delegati e delle Delegate del sindacato lecchese che ha voluto assumere il connotati di un appello alla politica, affinché giunga quel cambio di passo auspicato dal segretario Pirelli. Per questo, in una gremita Sala Don Ticozzi, erano presenti anche alcuni dei candidati delle elezioni politiche e regionali su invito della stessa Cgil. Un invito rivolto solo all’area del centro sinistra, come spiegato da Pirelli:

“In altre campagne elettorali, le organizzazioni sindacali hanno incontrato tutti gli schieramenti politici; credo che questa sia invece una fase diversa e che ci si debba rivolgere esplicitamente a quella vasta area di rappresentanza dei temi del mondo del lavoro, con una scelta che non è né neutra né indifferente, dicendo esplicitamente da che parte stiamo ma non dando nulla per scontato e riaffermando le nostre proposte”.

Guardando alle elezioni, Pirelli ha sottolineato lo “stato di rassegnazione e sfiducia” che aleggia nel Paese e che “può trasformarsi in una scelta di non andare a votare”, così come la presenza di “atteggiamenti a sostegno di posizioni demagogiche o populiste” e il timore che possano prevalere.

Una lunga relazione quella del segretario lecchese, che ha toccato le criticità del mondo del lavoro e delle difficoltà del sindacato nei rapporti con una politica che ha “sottovalutato l’impatto sociale e sulle famiglie che la crisi ha prodotto anche nella nostra provincia”.
“In questi 4 anni – ha spiegato il segretario Pirelli – il manifatturiero lecchese ha perso quote consistenti sul mercato internazionale, passando dal secondo al 26esimo posto in un’ipotetica graduatoria sui dati macroeconomici, questo ha avuto un impatto drammatico sull’occupazione. Solo nel 2012 abbiamo perso 1500 posti di lavoro a tempo indeterminato, ai quali vanno aggiunti i contratti a tempo determinato non riconfermati, i contratti precari scaduti e non riattivati; in quattro/cinque anni di crisi , nella nostra provincia abbiamo perso quasi 20 mila posti di lavoro”.

Un dato drammatico che necessita misure urgenti:

“E’ chiaro che ripartire dal lavoro presuppone tempi non immediati – ha spiegato la segretaria nazionale della Cigl, Elena Lattuada, ospite dell’incontro – ma il primo provvedimento che chiediamo è l’abrogazione dell’articolo 8 della legge Sacconi, sulla derogabilità dei contratti e dell’articolo 9 della stessa legge, sulla non possibilità di persone con disabilità di accedere al lavoro; due provvedimenti che non peserebbero sul bilancio dello Stato ma che darebbero il segnale giusto. Riguardo alla copertura finanziaria per le politiche economiche, crediamo che la patrimoniale possa essere il primo elemento di ossigeno per attuare rapidamente i primi provvedimenti”.