Lettera agli amministratori. “Via quella targa dallo stadio di Lecco”

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La targa commemorativa prontamente ripulita

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo.

“Gentile Sindaco\Consigliere Comunale della maggioranza di centro-sinistra, seguiamo con attenzione e interesse il dibattito che avrà luogo nel prossimo Consiglio Comunale; in quell’assemblea, dopo lo slittamento per motivi di tempo dalle questioni all’ordine del giorno nel consiglio precedente, sarà discusso un ordine del giorno proposto dal Consigliere Venturini (Idv) che chiede di togliere la targa fascista posata sul muro dello Stadio cittadino più di 10 anni fa, per opera del Sindaco Leghista Bodega, su pressione di Alleanza Nazionale e Forza Italia. Questa proposta è stata integrata con un emendamento di Sandro Magni (Fds-Sel) che ne chiede lo smaltimento o la restituzione a chi l’aveva appesa.
Come ben sapete la targa ricorda l’esecuzione, avvenuta il 28 aprile 1945, di 16 ufficiali repubblichini della Brigata Nera Leonessa che – è bene ricordare l’avvenimento storico – a seguito di un regolare processo militare in tempo di guerra, furono condannati per essersi assunti la responsabilità collettiva di aver ucciso, durante la battaglia di liberazione della città di Lecco, mentre stavano andando a prenderli in consegna, alcuni partigiani “a tradimento”: ossia dopo la loro dichiarazione di resa e l’esposizione della bandiera bianca. Riteniamo utile ribadire l’importanza di coltivare e mantenere il significato della memoria storica della Resistenza, al fine di contrastare il tentativo, sempre più diffuso, di equiparare i repubblichini ai nostri partigiani, in un profondo clima di revisionismo storico e culturale che mira a falsificare fatti e a darne riletture strumentali, con lo scopo di delegittimare l’esperienza della lotta di Liberazione partigiana e riabilitare il regime fascista e la Repubblica Sociale Italiana.
Non è un caso che in Italia, come in tutta Europa, riemergano nel contesto di difficoltà economica e sociale che stiamo attraversando, forze neofasciste e della destra estrema, sempre più radicalizzate ed eversive oltre che colluse e vicine alle destre istituzionali. Queste forze tentano, anche nella nostra città, di inserirsi nel tessuto sociale propagandando xenofobia e razzismo ed alimentando una guerra trasversale tra poveri, nonostante esse celino la loro reale natura violenta ed antipopolare con un nuovo appeal ed una nuove veste ribelle.
Oltre a questo crediamo quanto mai utile rivendicare l’attualità dell’antifascismo che porta a commemorare la memoria dei partigiani caduti per la libertà e, al contempo, a difendere il cuore e l’essenza della Resistenza; ci riferiamo alla nostra Carta Costituzionale, oggi così pesantemente sotto attacco nei suoi elementi cardine.
Sia come individui che come soggetti facenti parte di associazioni, organizzazioni politiche e sociali lecchesi, riteniamo scorretto assecondare per l’ennesima volta le politiche delle destre lecchesi che, nel nome di auspicate “memorie condivise” e pacificanti, domandano che di fatto si snaturi la vera memoria storica che si basa invece su fatti, quelli occorsi tra il 26 e il 28 aprile del 1945, già da decenni acclarati poiché fondati su atti processuali ufficiali e testimonianze precise.
Per tutti questi motivi Vi chiediamo, nel rispetto della nostra città e della sua storia, in ossequio alla medaglia d’argento che fu assegnata a Lecco proprio per il suo impegno nella Resistenza, una scelta di parte, corretta e senza ambiguità.
Vi chiediamo di votare perché quella targa sia tolta dallo stadio.
Non ci convince la proposta, che sa di compromesso e improbabile pacificazione con una storia riscritta dalle destre in modo volutamente distorto, di affiancare un’altra targa che “spieghi i fatti”.
Noi riteniamo che l’unica via per la quale la città di Lecco possa ribadire quanto sia stata importante la sua storia di Resistenza, quale sia stato il valore del sacrificio offerto da uomini e donne che hanno combattuto per la libertà e l’emancipazione di tutto il popolo italiano, passi attraverso il coraggio di questo Consiglio Comunale di votare affinché quella targa sia semplicemente rimossa e smaltita o riconsegnata a chi ne reclami il possesso. Non perdiamo questa occasione: ricordiamo il passato, facendolo vivere nel presente e nel futuro, perché la Storia di allora non si ripeta più”.

 Firmatari:

Agostoni Davide, presidente movimento consumatori
Andreotti Maria, responsabile associazione Italia-Guatemala
Anghileri Alberto, responsabile progetto sviluppo CGIL Lombardia
Ara Marika, presidente ANPI sezione valle S.Martino
Bartesaghi Enrica, presidente comitato verità e giustizia per Genova
Bonfanti Alberto, comitato lecchese acqua pubblica e beni comuni
Bosisio Germano, RSU Leuci – comitato lecchese acqua pubblica e beni comuni
Bosisio Valerio, coordinamento provinciale FDS Lecco
Carnicella Giorgio, segreteria CGIL Lecco
Carotenuto Claudia, responsabile politiche culturali comitato provinciale ARCI Lecco
Castelli Mauro, segreteria Fiom-CGIL Lecco
Castelnuovo Ercole, coordinamento provinciale SEL Lecco
Coniglione Francesco, segretario provinciale PRC Lecco
Conti Corrado, consigliere comunale Calolziocorte
Curmà mimma, RSU FP Ospedale Lecco – comitato lecchese acqua pubblica e beni comuni
Elia Matteo, RSU FIOM-CGIL Lucchini
Esposito Maurizio, RSU Leuci
Galeppi Gaetano, coordinamento provinciale FDS Lecco
Gilardi Giacomo, segretario provinciale Giovani Democratici – segretario sezione ANPI alta brianza
Lovati Umberto, comitato lecchese acqua pubblica e beni comuni
Magni Tino, segretario provinciale-regionale SEL
Maisto Rino, funzionario FIOM-CGIL Lecco
Marcucci Alessandro, coordinatore Giovani Comunisti Lecco
Pirelli Wolfango, segretario generale CGIL Lecco
Pellizzaro Pietro, venerdì sera sono (al) Libero
Ravasio Andrea, delegato FP CGIL Lecco
Rinaldi Tiziana, referente comitato lecchese acquapubblica e beni comuni
Riva Diego, segretario generale FIOM-CGIL Lecco
Ronzoni Davide, presidente comitato provinciale ARCI Lecco
Rosa Valter, RSU FIOM-CGIL Lucchini
Scola Alessia, indignados no cava
Torri Andrea, segretario PRC Lecco
Valsecchi Sergio, indignados no cava