LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Ho letto l’ articolo “Il teatrino dei politici che vengon da Marte e dalla Luna“. Consentitemi qualche osservazione al pensiero dell’autore (Abate Faria, ndr), pensiero di Valsecchiana memoria, o meglio, che conserva, in modo molto tangibile un orientamento tipico come se scavando nelle celle dell’ isola di Montecristo ci si trovasse improvvisamente dove non ci si voleva trovare! Sarà un caso? Comunque in buona sostanza, secondo me non c’ è da stupirsi più di tanto quando all’ interno della maggioranza si delineano contrapposizioni ideologiche che alcuni esponenti definiscono allarmanti e richiedenti verifiche. È solo questione di coerenza e coraggio nell’affermare alcune idee piuttosto che scegliere la cosiddetta politica dei due forni! Insomma certi articoli parlano chiaro ma forse peccano ancor di più per una mancanza di analisi oggettiva e coraggiosa di dire il proprio pensiero apertamente. Potrebbe essere che mi sbagli ma la sensazione è questa! In ogni caso, quale sarebbe stato l’atteggiamento dell’ Abate se si fosse trovato al posto di Brivio? Forse avrebbe venduto via Foscolo salvando via Roma? Forse si o forse no perchè non c’è nulla di più vero che stare con il tizzone ardente in mano per scottarsi le dita! Forse sarebbe sceso lui a Roma per modificare l’ assetto degli enti pubblici e del patto di stabilità? Suvvia siamo concreti e parliamo di cose fattibili per non finire come a Parma il buon Pizzarotti che toccando con mano la vera realtà, si stà ancora chiedendo chi glielo abbia fatto fare di stare dove sta! Una cosa è certa lo sfascio che Lecco ha subito in questi anni di costruzioni selvagge, (viale Montegrappa giusto per citarne una a caso),i catastrofici giochi al piccolo banchiere fatti da lega e Cl con i derivati, piazza Affari e altro, non possono essere lavati via con po di acqua e detergente intimo dalle forze leghiste e pidielline per riconquistarsi una tanto sognata verginità! I lecchesi sono si molto attenti ai propri interessi ma non sono mica poi tanto stupidi da dimenticare così in fretta!
Ora, per non farla lunga più di tanto e per essere concreto come si addice ad un cittadino che la mattina si alza per guadagnarsi il pane, lasciamo che all’ aratura segua la semina e alla semina segua una buona bagnatura del terreno. Solo dopo potremmo dire se il grano sarà buono oppure sarà un pessimo raccolto!”
Alberto Panzeri