ABBADIA LARIANA – Se a Mandello la festa di San Lorenzo avrà un’appendice questa sera con lo spettacolo pirotecnico rinviato ieri sera per un problema tecnico e con i già previsti intrattenimenti in piazza Mercato e in Oratorio (dove tra l’altro funzionerà ancora il servizio di ristorante e bar), ad Abbadia Lariana il sipario sulla ricorrenza patronale è calato ieri con la terza serata dominata dalla “cena sotto le stelle”, che ha visto la presenza nel giardino della Parrocchia di un numero considerevole di persone.
In giornata era anche stata celebrata la messa solenne. A presiedere il rito il parroco, don Vittorio Bianchi, che nei giorni precedenti la festa sul notiziario della Parrocchia “La brezza” aveva ricordato così la figura di San Lorenzo: “Nel ministero che ebbe a svolgere nel suo tempo possiamo cogliere ciò che ancora oggi ci appartiene, ed è la diaconia, il servizio. Certamente si tratta di una parola destabilizzante in un mondo in cui si cerca di essere serviti più che di servire, di primeggiare a ogni costo. Una parola controcorrente che richiede decisione e coraggio, rivelatrice di virtù”.
Sullo stesso numero del notiziario il parroco si era anche soffermato sul significato della ricorrenza. “Queste piccole note – aveva scritto – hanno lo scopo di farci gustare meglio il clima gioioso che normalmente accompagna tali celebrazioni popolari. La festa coglie un bisogno connaturale nella vita. L’uomo sente la necessità di gioire, di condividere sentimenti di bellezza, di bontà, di verità. Anche nella legge di Dio si afferma il comando ‘Ricordati di santificare le feste’. E la festa patronale celebra le meraviglie di Dio nel santo che gli avi hanno stabilito loro protettore”.
“Tutti motivi – aveva aggiunto don Vittorio – che danno certezze, esprimono solidarietà, infondono letizia e serenità. Normalmente le feste patronali hanno allora come risvolto aspetti conviviali. San Lorenzo ebbe la capacità di amare i poveri che chiamava i suoi “tesori”, la sua vera ricchezza. La fiamma dell’amore verso il Signore lo accompagnò gioiosamente fino alla morte sopra una graticola posta su carboni ardenti. Il sostegno divino l’accompagnò trionfante nella vita eterna”.
Quindi l’ultima riflessione: “Preghiamo San Lorenzo perché anche noi possiamo condividere la gioia e la potenza dell’amore di Dio, vivendo da fratelli”.
Bella quanto significativa l’idea di don Vittorio di creare un souvenir della festa, rappresentato da una piccola ciotola in ceramica dominata dalla scritta “Non chiedere la luna… abbiamo le stelle” che costituiva quest’anno il tema delle serate di festa.
Tornando a Mandello va detto che lo spettacolo pirotecnico è stato confermato in queste ultime ore e che la serata con il trasformista Paolo Drigo, inizialmente prevista in piazza Italia, si svolgerà invece in piazza Mercato con inizio alle 20.45 e non alle 21, così da consentire all’artista di svolgere per intero il proprio spettacolo e al pubblico di assistere poi ai fuochi d’artificio.