Automobilisti attenzione a Parking Hood, il giustiziere…

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Un’auto parcheggiata in un punto in cui non è consentito e, peggio, sistemata ‘maluccio’ a tal punto da intralciare altri mezzi. E così, c’è chi ha pensato di lasciare sul parabrezza dell’auto in sosta il classico biglietto composto da una sorta di sillogismo (poco ortodosso), un insulto e una minaccia. Ma la cosa che desta curiosità è la firma: Parking Hood, il giustiziere dei parcheggi. Il fatto è avvenuto in zona Pontevecchio nella zona parcheggio situata in prossimità della rotonda che conduce al Ponte Azzone Visconti. E’ qui che Parking Hood ha colpito nella mattinata.

Visto il messaggio è indubbio che non siamo d’innanzi a un giustiziere gentleman, ma, se non possiamo condividerne i contenuti, diversamente, difronte a un simile parcheggio, possiamo condividerne i motivi.

Non si tratta di un caso unico quello in questione, anzi, di biglietti minatori e non, lasciati sui parabrezza di auto mal parcheggiate se ne sono visti parecchi, sempre meno delle auto in sosta viatata. Del resto, in materia di parcheggi selvaggi (e non solo) l’educazione civica non esiste più, cancellata dalle più svariate urgenze o presunte tali di automobilisti menefreghisti che piazzano auto in ogni dove, giustificandosi con i “due minutini” o il “secondino”. In realtà poi, alla faccia del ‘minutino’, spesso ci si ritrova sequestrati con l’auto bloccata per un buon quarto d’ora o i più fortunati devono compiere manovre improbabili per poter divincolarsi con la propria auto.

Ma da oggi, ecco spuntare dal nulla un nuovo giustiziere, Parking Hood, che pare sia davvero intenzionato a vigilare sui parcheggi selvaggi compiuti in città.

Parking Hood a parte, sarebbe invece interessante pensare di fare come in alcuni Paesi del Nord Europa (Svezia e Finlandia per esempio) dove le multe per infrazioni al codice della strada vengono comminate in proporzione al reddito; chissà che in questo modo anche i teorici del “mal che vada prendo la multa” non cambino idea. Tuttavia siamo convinti che l’educazione rimane sempre e comunque la miglior moneta da spendere.

(Nella foto in alto, il biglietto lasciato sulla vettura indicata dalla freccia rossa che si può vedere fotografia in basso)

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