Bione chiuso, Giunta a casa? Brivio: “Condivido ma sono ottimista”

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Il sindaco Virginio Brivio

LECCO – “Cari concittadini, mi rivolgo ancora una volta a voi direttamente con schiettezza, essendo il primo a volere e pretendere chiarezza sulla questione del Centro Sportivo Al Bione. Non è un momento facile, va detto, perché via via la matassa si è aggrovigliata sempre più e per dipanarla non basta la volontà di una persona, fosse anche il sindaco. Magari bastasse quello!”

Il sindaco Brivio si rivolge ai cittadini sulla vicenda del centro sportivo, ormai prossimo alla chiusura, inizialmente prevista per questo sabato e poi ritardata a martedì prossimo, in vista dell’incontro tra gestori e il segretario comunale Luccisano.

“Sono ottimista sulla soluzione del problema – prosegue il borgomastro – perché i margini per porre rimedio a questa vicenda, che tocca da vicino migliaia e migliaia di persone, ci sono. Personalmente, mi sento coinvolto come amministratore sì, ma anche come genitore e sportivo e se il Bione dovesse chiudere sarei anche io in prima fila a protestare davanti agli impianti”.

Una chiusura che rappresenterebbe una nota nerissima per l’amministrazione Brivio. Bione chiuso – Giunta a casa? “Arrivo a condividere l’opinione di chi ha suggerito l’equazione. Almeno sul piano politico, le cose stanno così” dice il sindaco.

“Purtroppo, siamo davanti a un caso nel quale, anche per responsabilità che devono essere accertate, si intrecciano profili giuridici, amministrativi e tecnici che non sempre guardano nella stessa direzione. In questi giorni, ho fatto appello a tutti i soggetti interessati alla vicenda, perché ad eventuali carenze non si aggiunga l’errore irreparabile della chiusura di quello che è un bene primario per la collettività – spiega Brivio – Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, l’aggregazione sportiva, che trova la sua massima concentrazione proprio al Bione sia in termini di associazionismo sia per i singoli cittadini, è un valore che va ben oltre le ore passate sui campi da gioco o in piscina. Lo sport fa parte a tutti i livelli della formazione della persona, soprattutto dei giovani, e non va trattato come spesso accade come una ‘cenerentola’ nella crescita individuale”.

Ma questa vicenda, secondo Brivio, “è anche l’occasione per chiarire i diversi compiti tra amministratori e dirigenti. Qualcuno strumentalizza, e ci sta pure nel gioco delle parti, ma io faccio il sindaco, non il mister di una squadra di calcio. Non posso cambiare formazione a seconda del problema che ci si presenta. E a chi invoca una gestione aziendalistica, ricordo che il Comune è un’azienda “speciale”, che deve sottostare a precisi meccanismi che vanno ben oltre il pressapochismo che spesso si affianca alle polemiche, alimentandole pericolosamente. Il Comune è la vostra azienda e io sto lavorando e continuerò a lavorare minuto per minuto alla ricerca di un epilogo favorevole, da cui continuare in quell’attività intensa che stiamo portando avanti con determinazione su molti fronti già avviati”.

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