“Che ne facciamo dei gioielli di famiglia?”

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Tornare a far rivivere gli immobili comunali inutilizzati e fatiscenti. E’ questo l’obiettivo del “piano per valorizzare i beni pubblici della Città” presentato alla città venerdì in sala consiliare.

Presenti il sindaco di Lecco Virginio Brivio e l’assessore al Patrimonio Mario Moschetti che hanno chiesto, durante l’incontro aperto al pubblico,suggerimenti, proposte ma anche critiche in merito alla possibile nuova gestione di quegli immobili comunali inutilizzati, alcuni dei quali stanno andando allo sfascio.

“L’unico obiettivo del piano – ha spiegato il sindaco – è quello di restituire questi immobili alla Città favorendone una gestione più razionale e intelligente. Con la delibera approvata il 30 giugno non vogliamo prendere decisioni in merito, anzi, vogliamo che la cittadinanza e le associazioni di categoria partecipino alla decisione su come gestire questi immobili, alcuni dei quali versano in uno stato vergognoso”.

“Abbiamo individuato due tipologie di immobili – ha proseguito l’assessore Moschetti –  quelli che possiamo mettere in vendita e quelli invece che potranno essere ceduti solamente in concessione a titolo oneroso per riqualificazione e conversione”.

“In questo modo verremmo alzare la qualità della vita della città – ha aggiunto Brivio – cercando, da una parte di razionalizzare gli uffici comunali e, dall’altra, di trovare nuovi spazi per enti e associazioni non profit”. Poi Brivio è andato nel concreto facendo un esempio: “Prendiamo villa Ponchielli, perchè non pensare a un intervento pubblico-privato, al fine di restituire il parco della villa alla città, destinando una parte dell’immobile a uso pubblico e il resto dell’edificio non mi scandalizzo se viene trasformato in un ristorantino, con il vincolo ovviamente di non poterlo trasformare in una paninoteca o in un disco-bar. Oppure penso all’ostello della gioventù, che deve essere completato. Potremmo pensare di cederlo per 30 anni al privato che a sua volta si impegna a ultimarne la realizzazione rimettendolo nel circuito del turismo giovanile”.

Lungo l’elenco degli immobili comunali che sono stati elencati dal geometra Filippo D’Antonio e interessati al “Piano per valorizzare i beni pubblici della Città, a partire dall’ex cinema Lariano, passando per palazzo Ghislanzoni, quindi l’ex scuola materna di San Giovanni, ex ambulatorio/sede degli Alpini di Acquate, villa Guzzi, ex asilo notturno di Pomedo/Laorca, ex liceo artistico di via Sassi, ex macello/canile comunale e ancora,  i campi da tennis di via Maroncelli/Giotto, il campo di calcio di Bonacina, i (circa) 23 lavatoi, Villa Ponchielli, il Centro Sportivo Bione, gli uffici e strutture ai Piani Resinelli e l’ostello della Gioventù.

Qui il pdf dettagliato con l’elenco e le caratteristiche degli immobili.